Alla scoperta di Giant Talon, per la rivincita delle "muscolari"

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Alla scoperta di Giant Talon, per la rivincita delle "muscolari"

Nel cuore di Milano, il nostro Stefano Martignoni ci prova a scoprire un mezzo decisamente particolare...

Non sempre la soluzione ai problemi di inquinamento e mobilità urbana è una bicicletta con motore e batteria. Ci sono molte situazioni in cui le circostanze e il budget fanno pendere l'ago della bilancia a favore di una classica, versatile ed efficace bici tradizionale.

Il boom delle bici a pedalata assistita ha numeri impressionanti e, anche prima che ci si mettesse la pandemia a far impazzire il mercato sconvolgendo produzione e approvvigionamenti, l'offerta di eBike era di gran lunga insufficiente a soddisfare la domanda a causa della sua smisurata crescita. Il successo è dovuto sia al miglioramento dei prodotti, oggi non più malriuscite operazioni di genetica frutto di innesti di motori e batterie su biciclette tradizionali, sia a un approccio più maturo di Case e soprattutto di pubblico, ormai capace di recepire e apprezzare il prodotto.

Davvero la bicicletta a pedalata assistita è destinata a diventare lo standard della mobilità? Dipende da dove la si usa e da come la sia usa. Per chi vive in città, percorre tragitti brevi, facendo i conti con pavé, rotaie del tram e magari deve superare qualche scalino per ricoverare la bici in ufficio o in casa (obbligatorio se si vive per esempio a Milano, dove i furti sono un flagello), la eBike diventa più un problema che un vantaggio. Costo, peso e praticità, sono punti a sfavore rispetto a una meno esclusiva muscolare, meglio ancora se con forcella ammortizzata, gomme di sezione generosa, portapacchi e borse.

Che si tratti di una MTB front suspended o di una meno specialistica trekking bike poco cambia. Abbiamo guidato una Giant Talon 3, front con telaio in alluminio, forcella da 100 mm di escursione, trasmissione 2×11, freni a disco idraulici e gomme off-road. A completare l'allestimento, portapacchi posteriore con due borse morbide. Prezzo, 699 euro.

 

TUTTO SOTTO CONTROLLO

 

Ho passato un'intera giornata a Milano, dall'alba al tramonto, vivendo la Talon come se fosse l'unico mezzo di trasporto di un pendolare che abita in periferia, lavora in centro e ama andare a fare la spesa al mercato. Cominciamo da fermi. La posizione in sella è comoda, come ci si aspetta da una MTB orientata a un utilizzo ricreazionale, anche se le taglie sono abbondanti: io che sono alto 182 cm e che, come al solito, mi sono orientato su una L, avrei dovuto invece optare una M. Le ruote sono da 29” e, insieme al manubrio largo e rialzato, contribuiscono a un assetto piuttosto eretto, che permette di avere un buon controllo di ciò che accade intorno e tenere d'occhio auto e incroci.

Le gomme da 2,25”, leggermente tassellate, permettono di avventurarsi su scorciatoie non asfaltate (come parchi e giardini) e sono un giusto compromesso fra scorrevolezza ed effetto ammortizzante. A proposito di effetto ammortizzante, la forcella è mediocre (non dimentichiamo però che la bici è allestita con componenti entry level), e compie il suo dovere quando le sconnessioni sono più marcate. Ma in fondo è ciò che le si chiede: filtrare sampietrini, rotaie e buche.

Può essere bloccata grazie al comando remoto montato sul manubrio e regolata nel precarico della molla, attraverso il registro sullo stelo di sinistra.

 

VERSATILITA' TOTALE

 

Le borse sono molto pratiche. Non mi piace molto il materiale con cui sono costruite, un po' rigido, però sono curate, abbastanza capienti (fino a 10 kg di portata) e con un intelligente sistema di aggancio/sgancio rapido. Io ci ho messo una discreta scorta di frutta e verdura, pane e mezzo chilo di frittini che ho mangiato in pausa pranzo...

Non è certo una cargo bike ma, volendo, sul portapacchi si può fissare un cestello extra per aumentare la capacità di carico. Un'altra freccia all'arco della Talon è che, una volta timbrato il cartellino del venerdì e smessi i panni della commuter può di nuovo e finalmente indossare quelli della MTB. Andare per boschi e sentieri è nella sua natura e così, dopo aver affrontato la jungla urbana, sarà un piacere anche per lei accompagnarvi a respirare nella natura.

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