Il nostro Stefano Martignoni ci guida alla scoperta di una eRoad davvero speciale.
Nel mondo delle eMTB, i costruttori e gli utenti hanno le idee abbastanza chiare riguardo alla strada da seguire nello sviluppo dei prodotti (i primi) e nel loro utilizzo (i secondi). Al punto che quello che si pratica con le eMTB è diventato quasi uno sport differente. Diverso il discorso sull'asfalto. Le eRoad sono arrivate ben più tardi e stanno ancora vivendo quell'inevitabile periodo di assestamento, alla scoperta della propria identità.
Domanda da 100 milioni... ma proviamo a dare una risposta. Poiché l'assistenza aiuta soprattutto quando la strada sale, il sottoinsieme nel quale inserire il ciclista ideale è quello dei frequentatori di salite. L'assistenza in pianura infatti, se si è soliti uscire in compagnia, non aiuta oltre i 25 km/h, velocità che spesso e volentieri si supera pedalando su asfalto. E, anche volendo stare in scia ai compagni, spingere 15 kg di bici a 30-35 km/h non è proprio agevole. E poi, se si fanno salite, anche i chilometraggi scendono e dunque l'autonomia non rimane un non problema. Per dare l'idea, chi frequenta il Triangolo Lariano può permettersi di fare un'ottantina di chilometri inanellando tre belle salite tipo Nesso, Onno e Ghisallo. Oppure, cambiando scenario, il classico anello da settanta chilometri Arona, Alto Vergante, Mottarone, Armeno, Arona. Già ipotizzare un Bormio, Gavia, Ponte di Legno, Monno, Mortirolo, Bormio (poco meno di 110 km, ma tanto dislivello) può essere un azzardo.
Certo, una seconda batteria o una sosta pranzo con ricarica possono rendere possibile quasi tutto. Anche essere allenati aiuta molto, però è più facile che chi ha gamba e cuore continui a sfidare se stesso su una bici non assistita.
FILOSOFIA TREK
Meno peso, meno autonomia, più libertà. In estrema sintesi questa è l'idea di Trek, e più in genere del mondo eRoad. Su asfalto non serve avere picchi di coppia oltre gli 80 Nm e non servono batterie da 700 Wh per nutrire motori molto performanti. Meglio risparmiare chili e avere una bici più equilibrata e più neutra. Magari con la possibilità di rinunciare alla batteria, chiudere il suo vano con una cover, e fare a meno dell'assistenza quando l'uscita non la richiede o quando si ha voglia di sudare un po' di più. La scelta della power unit da parte di Trek ha premiato Fazua, con il suo sistema Ride 50 Evation. Leggero (meno di 5 kg), con batteria da 250 Wh (e secondo pacco in opzione), 55 Nm e tre modalità di assistenza (100 W, 210 W e 250 W).
Il controllo remoto è posizionato sul top tube, dietro l'attacco manubrio ed è basilare: una scala di LED che indica il livello batteria e che cambia colore a seconda del livello di assistenza impostato. Naturalmente, attraverso un'app dedicata, è possibile personalizzare le impostazioni del sistema per renderle più funzionali alla pedalata di ciascuno.
Personalmente, e facendo i conti con la tecnologia di cui oggi disponiamo, il downsizing rispetto alla eMTB trovo sia il giusto compromesso fra assistenza e guidabilità, senza sottovalutare anche l'impatto estetico, tutto sommato accettabile.
IMPOSTAZIONE ENDURANCE
Nella gamma racing proposta da Trek, la Domane è la bicicletta più confortevole e dunque la più adatta a essere “elettrificata”, e la sua declinazione Domane+ LT ne riprende l'impostazione generale. La geometria, la presenza del sistema Isospeed posteriore, le gomme da 32 sono fattori che ne fanno la perfetta compagna di lunghe giornate in sella, anche sugli asfalti peggiori che un inverno molto nevoso ci poteva lasciare.
La triangolazione manubrio/sella/pedali pur con un rapporto reach/stack rilassato è tuttavia sufficientemente caricata sull'avantreno per poter diventare aggressivi quando le situazioni lo richiedono, che si tratti di affrontare una lunga e tecnica discesa, o che si voglia tenere la ruota di chi ci sta tirando. A proposito di discese, il feeling è notevole, così come le velocità che si raggiungono senza brividi. Le gomme da 32 offrono indubbiamente una tenuta superiore, ma è soprattutto il bilanciamento generale che infonde sicurezza e confidenza. In questo frangente, il maggior peso rispetto a una bicicletta tradizionale, enfatizza addirittura questa sensazione, senza tuttavia penalizzare in fatto di reattività e agilità.
Pur essendo una bici leggera fra le assistite, ci sono eRoad della stessa fascia di prezzo a cui la Domane+ LT paga qualche etto. Il motivo sta nella presenza del sistema di disaccoppiamento Isospeed e nella scelta delle componenti, espressamente dedicate alle ebike: su tutte, le robuste ruote in alluminio DT Swiss HG1800 TLR.
Se il vostro conto in banca lo permette, ci sono due versioni con allestimento superiore (LT 7, da 7.999 euro e LT 9, da 10.999 euro) che grazie a ruote e trasmissione più pregiati fanno scendere l'ago della bilancia di un chilo...
MOTORE POCO INVASIVO
Oltre a essere una delle drive unit più compatte e leggere sul mercato, il sistema Fazua ha anche un funzionamento eccellente. Dolce nella sua assistenza, ha l'apprezzabile qualità di staccare in modo quasi totale quando termina il suo compito, rendendo quindi molto naturale sia la pedalata sia la risposta della bici. Certo, la coppia massima è di “soli” 55 Nm, però in nessuna delle tre modalità di assistenza - Breeze 100 W, River 210 W, Rocket 250 W - si percepisce il fastidioso attacca/stacca di altri sistemi.
I più nerd sentiranno la mancanza di un display, mentre gli atri apprezzeranno la pulizia del ponte di comando, su cui potranno applicare il proprio ciclocomputer. Tutte le informazioni relative al sistema si possono comunque consultare tramite l'app dedicata, che come già anticipato, permette di personalizzare l'erogazione di potenza e coppia. Con la configurazione di serie mi sono trovato bene. Premesso che sono mediamente allenato e che la salita mi piace, ho trovato perfetta la modalità Breeze, con cui ho affrontato la maggior parte della lunga salita. Ho fatto ricorso alla River solo negli strappi più ripidi, per non perdere cadenza, e ho giocato con la Rocket per provare l'ebbrezza di frenare all'ingresso dei tornanti, come i pro, e tenere il passo dell'auto nei camera-car.
Chi crede che il motore meccanico sia un sostituto del motore fisico (le nostre gambe) si sbaglia. I Watt in più si sentono e aiutano, certo, ma se non si spinge non ti assistono, e poi ti spingono a osare più del normale. Morale, arrivare in cima sudati e con le gambe che bruciano è più facile che freschi e rilassati.
SCHEDA TECNICA - Trek Domane+ LT
Prezzo: 5.499 euro - 6.099 euro
Power unit: Fazua Ride 50 Evation (55 Nm, 250 W, 250 Wh, 4,9 kg), tre modalità (Breeze 100 W, River 210 W, Rocket 250 W), controllo Remote FX
Telaio: fibra di carbonio OCLV 500, IsoSpeed posteriore, attacco parafanghi
Trasmissione: Shimano Ultegra, guarnitura 34/50, cassetta 11-34 (11V)
Ruote: alluminio DT Swiss HG1800 TLR
Freni: a disco idraulici Shimano Ultegra
Gomme: Bontrager R3 Hard-Case Lite TLR, 32 mm
Taglie: da 50 a 62
Colore: Black, Purple, Red/Blue, Red/Black
Peso rilevato: 14,750 kg in taglia 54 (11,850 kg senza drivepack e con copertura)
GEOMETRIE
Angolo sella: 73,7°
Angolo sterzo: 71,3°
Lunghezza carro: 420 mm
Stack: 575 mm
Reach: 374 mm
Interasse: 1.010 mm
PRO
– Fluidità pedalata
– Comfort
– Stabilità in discesa
– Assistenza personalizzabile
CONTRO
– Grip nastro e copertura leve, guidando senza guanti
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