Giant Revolt E+ Pro, la prima e-bike totalmente Gravel per un marchio che continua a crescere

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Giant Revolt E+ Pro, la prima e-bike totalmente Gravel per un marchio che continua a crescere

Alla scoperta di una novità assoluta, testata in varie situazioni per capirne le potenzialità.

Se nel mondo della Mountain Bike la pedalata assistita ha ormai dato vita a una realtà parallela, in quello delle biciclette da strada e delle Gravel siamo ancora in fase di ricerca di un preciso perché. Il motivo è molto semplice e sta tutto nella normativa vigente, che limita a 25 km/h l'intervento della power unit. Il che significa che il motore aiuta fino al raggiungimento della fatidica soglia, dopodiché ogni km/h in più lo si aggiunge con la sola forza delle gambe. Detto questo, è ovvio che il senso dell'assistenza cresce all'aumentare dei dislivelli e al diminuire delle velocità medie, condizione tipica nel Mountain Biking ma non così scontata su asfalto e nella terra di mezzo del Gravel.

Ed è proprio quest'ultimo il caso nostro e della Giant Revolt E+ Pro, una eGravel nata per portare divertimento e prestazioni dove l'asfalto lascia posto al fuoristrada. Se fosse una moto, per dare un'idea, potrebbe essere una di quelle enduro stradali di media cilindrata, fatte per portarti un po' ovunque (anche con valigie e bauletto), con ruota da 21” e buone doti fuoristradistiche. E questo è ciò che le abbiamo chiesto di fare, rispettando tre condizioni ben precise: superare un dislivello concentrato, attraversare anche terreni ostici e, soprattutto, portarci a mangiare in agriturismo...


IL VIAGGIO O LA META


La Conca di Crezzo si può raggiungere in auto su una comoda strada asfaltata e da lì, camminando dieci minuti in un tranquillo bosco di castagni, si arriva ai tavoli di legno dell'agriturismo CaManin, senza nemmeno bisogno di indossare un paio di pedule. Per noi graveleur non funziona così: la concezione romantica del Gravel lo associa infatti al desiderio di scoperta ed esplorazione, in cui il viaggio conta più della meta. Dato per scontato che la macchina resti a casa e che si scelga una giornata grigia tendente al piovoso, per rendere più eroica l'uscita, il graveleur apre una cartina (va bene anche Google Maps) e comincia a scorrere il dito. Strade secondarie e tortuose che raccontano di pendenze impegnative e asfalti improbabili, prati, sentieri, tracce e possibilmente qualche scavalcamento di steccato. Così abbiamo fatto anche noi, meteo a rischio compreso, e in dieci minuti avevamo tracciato la nostra linea ideale.


SCHEDA TECNICA


Giant Revolt E+ Pro

Prezzo: 3.999 euro

Motore: Giant SyncDrive Pro by Yamaha, 250 W e 8o Nm, 5 livelli di assistenza

Batteria: Giant EnergyPak Smart 375 Wh

Telaio: alluminio 6011 Aluxx SL, forcella in fibra di carbonio

Trasmissione: Shimano GRX 1x11 (42x11-42)

Ruote: Giant tubeless ready, gomme Giant da 45 mm

Taglie: da XS a XL

Peso: 19 kg

ABBIGLIAMENTO

Casco: Troy Lee Designs A2 MIPS

Maglia: Alè R-EV1 Velocity


IN SELLA SU STRADA


Pedalando su asfalto o su sterrato scorrevole, quando le pendenze sono trascurabili, superare i 25 km/h per un ciclista mediamente allenato è una condizione piuttosto naturale. In questo caso il maggior peso della Revolt E+ rispetto alla versione tradizionale (in taglia L siamo sui 19 kg) si fa sentire, come anche la sensazione di dover vincere un certo “trascinamento” dovuto alla presenza del motore. Cosa che comunque non impedisce di mantenere i 28 all'ora senza sputare sangue. Naturale invece che, quando la strada cominci a salire, la drive unit diventi un prezioso alleato, soprattutto ricorrendo ai livelli di assistenza inferiori, che garantiscono un supporto dolce e non invasivo, dando la sensazione che ci abbiano prestato le gambe di Pogacar.


IN SELLA FUORI STRADA


A proposito di livelli di assistenza, il sistema sviluppato da Giant su base Yamaha ne offre ben cinque, quasi ridondanti rispetto ai tre/quattro dei sistemi concorrenti. Il comando è montato accanto al grande display alloggiato nel mezzo del manubrio, che permette di tenere d'occhio numerosi dati (livello di carica, autonomia, distanza e velocità istantanea e media) fra cui la cadenza di pedalata.

Tornando all'esperienza di guida, ho trovato un po' brusco l'intervento del motore quando si decide di chiedere il massimo supporto, ossia selezionando le due modalità più spinte, che forniscono subito tutta la coppia disponibile. Situazione che ho invece apprezzato nei passaggi off-road più tosti, in presenza di strappi molto ripidi e ostacoli di rilievo come gradini, radici o rocce. Qui, la Revolt E+ si comporta quasi come una mountain bike, a patto di aver abbassato la pressione delle gomme, condizione che oltre garantire maggior trazione e grip, assicura anche un buon comfort.

 

DIVERTIMENTO PROLUNGATO

 

Come su ogni eBike, l'autonomia dipende da quanto si chiede al motore. Nel caso della Giant, dopo 40 km percorsi per lo più ricorrendo ai primi due livelli di assistenza con qualche divagazione Turbo, la batteria era ancora al 50%. Si tratta di prestazioni all'altezza di un giro più che appagante, ma se proprio volete esagerare o se nei vostri piani c'è del bike packing o anche una pedalata di più giorni (sulla Revolt E+ ci sono gli attacchi per montare i portapacchi) allora avete due soluzioni: portarvi dietro il caricabatterie, pesante e ingombrante, oppure investire sul range extender da abbinare alla batteria in dotazione, che offre ulteriori 240 Wh di energia.

 

PER CHI E PER FARE COSA

 

Tirando le somme, per una eGravel in generale e per la Giant Revolt E+ Pro in particolare, vedo due tipologie di utilizzatori ben distinte. Da una parte il biker più smaliziato, che riesce a sfruttare il motore per alzare i suoi limiti e praticare un Gravel più votato al fuoristrada, anche impegnativo. In questo caso, vivere o frequentare zone in cui i dislivelli si fanno sentire, permette di ridurre al minimo le situazioni in cui il motore può rivelarsi quasi un impaccio. Dall'altra parte c'è invece il biker più tranquillo o inesperto, quello che i 25 km/h li vive come velocità da crociera. Per lui il motore significa faticare meno, sempre, percorrere più chilometri e vivere nuove esperienze fatte di terreni e situazioni differenti.

Ad accomunare i due profili ci sono però due aspetti da non sottovalutare: si lascia l'auto in garage e ci si sente molto meno in colpa davanti a un enorme tagliere di formaggi e miele.

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