Madouas nel trionfo francese alla Bretagne Classic, alla Vuelta un finale da vergogna (Sobrero gran 2°)

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Stradavuelta espana 2023

Madouas nel trionfo francese alla Bretagne Classic, alla Vuelta un finale da vergogna (Sobrero gran 2°)

La corsa World Tour di Plouay è del campione nazionale, Viviani è 9° con qualche rimpianto. Mentre il Tour of Britain si apre con la doppietta Jumbo grazie a Kooij e Van Aert, la 9^ tappa del GT iberico regala un finale clamoroso in negativo con una neutralizzazione assurda, mentre in fuga Kamna anticipa il piemontese.

Parla francese la Bretagne Classic 2023, edizione n° 87 di quello che è lo storico GP di Plouay.

Un appuntamento World Tour reso ancora più atteso dalla presenza del campione del mondo Mathieu Van der Poel, alla prima uscita su strada con l'iride, ma come preventivato l'olandese non ha avuto la condizione per giocarsela con i rivali, mentre là davanti Valentin Madouas andava a trionfare con la sua maglia di campione nazionale.

Il corridore della Groupama-FDJ, alla vittoria più importante della carriera ma già sul podio del Fiandre nel 2022 e quest'anno secondo alla Strade Bianche, è stato supportato nel finale da un fantastico Stefan Kung, che aveva attaccato prima con Mick Van Dijke a 75 km dalla conclusione, poi da solo e ripreso ad appena una quindicina di km dal gong. Si è arrivati così ad uno sprint a quattro, con Madouas che ha battuto nettamente il connazionale Burgaudeau, secondo per una TotalEnergies che può comunque sorridere eccome, e l'austriaco Felix Grossschartner (UAE Emirates), con Kung ai piedi del podio.

A 17” ecco un altro quartetto con De Buyst ad anticipare Hirschi, Benoot e il giovane danese Wandahl, mentre Elia Viviani ha confermato una condizione buona, regolando il corposo gruppo arrivato a 35”, con il veronese quindi 9°.

Mentre il Tour of Britain (corsa a tappe di otto giorni categoria ProSeries) si è aperto con l'attesa volatona di Manchester e la doppietta a firma Jumbo-Visma, con Wout Van Aert che ha lanciato al successo il compagno Olav Kooij, e a sua volta il belga ha concluso secondo davanti a Sam Bennett (3°), alla Vuelta Espana è stata una nona frazione, l'ultima prima del giorno di riposo e della cronometro cruciale di martedì a Valladolid, ancora una volta folle e con un finale decisamente amaro per gli appassionati.

A Caravaca de la Cruz ha trionfato Lennard Kamna (Bora-Hansgrohe), uno dei più grandi specialisti delle fughe nelle tappe di montagna e con il tedesco, che completa la collana di successi nei GT dopo i colpi al Giro e al Tour, che ha battuto Matteo Sobrero staccando il piemontese della Jayco-Alula nei 4 km conclusivi. Una trentina di secondi hanno diviso i duellanti entrati nella fuga di otto che ha deciso la tappa, formatasi a 130 km dalla conclusione dopo i primi 50 di battaglia clamorosa nel vento post partenza da Cartagena, visto che la Jumbo-Visma ha provato a fare saltare il banco, senza riuscirci.

Alla fine, i big sono arrivati a poco più di 3 minuti dai fuggitivi e distanziati di pochi secondi tra di loro, ma è clamorosa la decisione della giuria di gara, arrivata quando mancavano poco più di 20 km all'arrivo, di prendere i tempi per la classifica (anche quelli di tappa, in sostanza, ma per i piazzamenti di giornata contava la linea del traguardo) a poco più di 2 km dalla conclusione, quando ancora mancava gran parte del tratto duro di una salita per il resto abbastanza morbida.

Il motivo? Un piccolo tratto di strada coperto dal fango (per la tanta pioggia caduta nelle ore precedenti) a meno di 150 metri dall'arrivo, in realtà superato senza alcun problema dai corridori. Ancora una volta, come accaduto a Barcellona nella prima tappa in linea, ha totalmente falsato il finale degli uomini di classifica: Roglic ha attaccato, guadagnando un paio di secondi nei confronti di Evenepoel, Mas, Vingegaard (che sembrava in difficoltà) e Ayuso, mentre Almeida e Vlasov avevano nel frattempo guadagnato qualche metro muovendosi in precedenza, poi appena superata la teorica linea del traguardo, tutti in passerella per arrivare sino alla cima.

Assurdo.

La classifica generale vede sempre Kuss (che ha concesso 9” al compagno Roglic) comandare con 43” nei confronti di Soler, 1'02” su Martinez, che ha rischiato grossissimo in mezzo ai ventagli ma alla fine si è salvato, 2'24” su Evenepoel, 2'29” su Roglic e Landa, con Vingegaard a 2'35” alla pari di Mas, Ayuso a 2'45” e Almeida distanziato di 2'55” dallo statunitense della Jumbo-Visma in maglia roja.

Martedì i 25 km contro il tempo sulle strade di Valladolid che strizzano l'occhio al campione del mondo Remco Evenepoel, con Filippo Ganna che proverà a regalare all'Italia il primo successo di tappa.

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