Da Coppi e Bartali ai giorni nostri, 74 anni dopo sarà un altro Giro d'Italia della rinascita

Sarà il Giro d'Italia della rinascita, 74 anni dopo quello del 1946 che arrivava dopo la guerra.

La pandemia ha messo in ginocchio il paese la scorsa primavera e, per la prima volta nella storia (eccezion fatta per le edizioni non disputate in tempi di guerra), la corsa rosa è stata spostata da maggio ad ottobre, con tutte le incognite del caso e l'incubo Covid non ancora sparito.

Il Giro n° 103 sarà la solita grande festa per le strade, anche se le restrizioni non mancheranno e anche il meteo, verosimilmente, potrebbe risultare un bel problema. Ad ogni modo, oggi comincia finalmente una corsa rosa che vedrà Vincenzo Nibali quale unica, grande speranza per il ciclismo italiano di un successo finale a Milano, il prossimo 25 ottobre, ma con tanti campioni a giocarsi la maglia rosa, da Thomas a Yates, da Fuglsang a Majka agli stessi Kruijswijk e Kelderman.

Si parte con la prima delle tre cronometro in programma, lungo i 15,1 km da Monreale a Palermo, con uno strappo in pavè verso la cattedrale del paesino siciliano in avvio di prova e poi una picchiata velocissima sul capoluogo, con una possibile media da record. E il favorito numero 1 è azzurro, il campione del mondo di specialità Filippo Ganna (in pedana alle ore 14.58, l'ultimo a partire sarà invece Majka alle 16.10), che dovrà vedersela col suo predecessore sul trono iridato, e compagno di squadra nel Team Ineos, l'australiano Rohan Dennis, ma anche con un altro alfiere dello squadrone britannico, Geraint Thomas, il belga Victor Campenaerts e lo stesso britannico Alex Dowsett, proprio colui che aprirà le danze alle ore 13.15.

Quando il Giro numero 103 segnerà davvero una ripartenza speciale.