E' un Pogacar monumentale e ora... Roubaix: "Vincere il Fiandre con la maglia iridata, che sogno"

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E' un Pogacar monumentale e ora... Roubaix: "Vincere il Fiandre con la maglia iridata, che sogno"

L'ottava monumento conquistata dall'asso sloveno, alla seconda Ronde dopo quella del 2023, vale una rivincita pazzesca dopo la beffa di Sanremo. Van der Poel non cerca scuse (ma è stato malato nei giorni scorsi e la caduta a metà gara non ha certo aiutato) e pensa alla grande sfida di domenica prossima nell'Inferno del Nord. Van Aert, che guerriero!

Monumentale, immaginifico, dominante.

E’ sempre lui il riferimento, il faro assoluto anche in mezzo ai giganti del nord, che Tadej Pogacar sfida a viso aperto per poi andare a vincere corse completamente differenti, anche se la Sanremo gli manca ancora ed è una ferita aperta.

Proprio la rivincita della “Classicissima”, conclusa al terzo posto due settimane prima, è andata in scena domenica in un Giro delle Fiandre che ha visto il campione del mondo staccare tutti, come due anni fa sulle pendenze più aspre dell’Oude Kwaremont: al quinto-sesto attacco, l’asso sloveno della UAE Emirates ha avuto la meglio di Van der Poel, Van Aert, Pedersen e Stuyven, conquistando l’ottava monumento di una carriera già leggendaria a soli 26 anni.

E domenica prossima, “Pogi” vivrà un debutto speciale sulle pietre della Parigi-Roubaix, provando a fare suo anche l’Inferno del Nord anche se, almeno in quel caso, i principali favoriti saranno proprio coloro che ieri hanno terminato nell’ordine alle sue spalle, ad un minuto di distanza. “E’ difficile crederci, anche se l’obiettivo naturalmente era quello di vincere – le parole dell’iridato nel post gara, riportate da “Spazio Ciclismo” – Ci siamo riusciti e non posso essere più fiero di così del team, che ha dato tutto malgrado la sfortuna viste le cadute di Narvaez, Wellens e Vermeersch.

Alla fine è andato tutto bene, sono felicissimo di riconquistare questa corsa e farlo con la maglia iridata. Il piano era di partire sull’Oude Kwaremont ed è quello che abbiamo fatto, malgrado quanto successo in precedenza. Non ci arrendiamo mai e tutti i compagni oggi hanno fatto più di quello che era possibile, sono stati fantastici. La Roubaix? Sarà una corsa molto diversa”.

Se Mads Pedersen sa di aver ottenuto il massimo e sorride per il suo terzo podio alla “Ronde”, pur vedendo ancora rinviato il sogno di vincere la sua prima classica monumento, la terza piazza conquistata da Mathieu Van der Poel è comunque definita “soddisfacente” da parte del fenomeno olandese, che sognava sì il quarto Fiandre come nessuno nella storia, ma pur non cercando scuse nelle dichiarazioni del post corsa, ma ha avuto un avvicinamento complicato visto che il manager Roodhooft ha svelato che MVDP è stato malato dopo l’E3 di Harelbeke, assumendo antibiotici per qualche giorno, e inoltre la caduta rimediata a 130 km dalla conclusione non ha proprio aiutato (con un po’ di dolore alla spalla).

“Pogacar è stato più forte, io non avevo le gambe per vincere – ha dichiarato l’ex campione del mondo e re dei muri nel 2020, 2022 e 2024 – Sono quindi contento del podio. La Roubaix? Sono molto curioso di vedere cosa farà Tadej anche domenica prossima…”.

La Visma Lease a Bike ha lottato ma non è salita sul podio, eppure il suo leader Wout Van Aert, alla fine 4°, è stato protagonista di una grande corsa, “accendendosi” sull’ultimo passaggio all’Oude Kwaremont quando è parso più brillante anche dell’eterno rivale Van der Poel. “Ci ho provato e non ho rimpianti, peccato per il podio perché a quel punto lo volevo e ci credevo, ma come squadra abbiamo corso benissimo – l’analisi del campione belga – E’ una prestazione che mi dà fiducia per la Roubaix”.

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