Giorno di riposo (e tamponi) al Giro. Nibali avverte: "Meteo e Kelderman i rivali principali"

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Giorno di riposo (e tamponi) al Giro. Nibali avverte: "Meteo e Kelderman i rivali principali"

Domani tappa dei muri da Lanciano a Tortoreto, intanto il siciliano parla in conferenza. "A Roccaraso ho patito il freddo, ma sono nella posizione per giocarmela".

Giornata di riposo e di tamponi, con l'esito atteso entro la mattinata di martedì, a poche ore dalla partenza (prevista a mezzogiorno) della decima tappa di un Giro che deve fare i conti, com'è stato per il Tour de France, con l'incubo Covid.

La corsa rosa ripartirà domani con i 177 km da Lanciano a Tortoreto, con un finale tostissimo e ricco di mille strappi, con pendenze spesso attorno al 20% prima degli ultimi 10 km tra discesa e pianura. Oggi è stata giornata di scarico e recupero, ma anche di conferenze stampa con la maglia rosa Joao Almeida, leader del Giro dalla tappa dell'Etna, che ha confessato di “non credere di poter vincere questo Giro, ma di sperare di tenere la maglia almeno fino a Piancavallo”.

Sarà infatti l'arrivo di domenica prossima in Friuli, al termine della seconda settimana di corsa, il vero spartiacque così come la crono del giorno precedente a Valdobbiadenese, visto che le ultime tappe potrebbero essere condizionate pesantemente dal meteo, con Stelvio e Agnello in grosso pericolo, e anche dal timore che qualche altro caso Covid dopo quello di Simon Yates possa mettere in pericolo la prosecuzione del Giro sino a Milano.

A proposito del tema, lo stesso Vincenzo Nibali non ha nascosto qualche timore: “La positività di Yates mi ha un po' preoccupato, ma il virus sembra meno virulento rispetto a primavera. Siamo attenti e cerchiamo di tenere le distanze con il pubblico e spero che Simon possa tornare presto in bici come ha fatto Ciccone”.

Il siciliano, 5° nella generale a 57” dalla maglia rosa, si sente nella posizione giusta per attaccare, ma il meteo lo preoccupa dopo aver sofferto il freddo nella tappa di domenica a Roccaraso, dove ha perso qualcosa soprattutto da Kelderman e Fuglsang. “Il problema delle tappe della terza settimana non riguarda solo me, credo che l'organizzazione abbia già preparato dei piani B per le tappe in cui il tempo può essere difficile. Un po' di preoccupazione c'è, ma certamente saremo aggiornati anche noi e cercheremo di vedere come sarà l'andamento del Giro. Io sono più adatto a salite lunghe, ma questo può cambiare l'approccio alla corsa sia mio sia degli altri nelle frazioni che precedono le salite.

La resistenza alle basse temperature può essere decisiva; siamo tutti molto tirati, quindi è indispensabile coprirsi bene e alimentarsi nelle tappe fredde”.

Nibali indica anche un rivale diretto tra i tanti ancora in corsa ed è una mezza sorpresa, seppur si stia parlando di un corridore che ha già sfiorato il podio alla Vuelta 2017, quella conclusa al 2° posto dallo Squalo, in quel caso battuto solo da Froome. “Kelderman è stato colui che è andato più forte finora, sin dall'Etna, ma non possiamo concentrarci solo su di lui, penso a Fuglsang e allo stesso Kruijswijk che può crescere nella terza settimana. Finora il Giro è stato tattico, con poco spazio per l'inventiva, ma tutto si può sbloccare rapidamente anche perchè non c'è una vera squadra che può controllare la corsa”.

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