Il gran finale del Giro 2022 a Verona, ma come nel 2019 sarà crono breve. Ecco l'intero percorso

Il Giro d'Italia non avrà Colbrelli e Caruso al via nel 2022: sì di Landa e Carapaz, ma anche Pidcock
Stradagiro d'italia 2022

Il gran finale del Giro 2022 a Verona, ma come nel 2019 sarà crono breve. Ecco l'intero percorso

Conclusione all'Arena come nel 1984, nel 2010 e due anni fa, quando trionfò Carapaz lungo i 17 km che chiuderanno la battaglia per la rosa tra poco più di sei mesi. Via il 6 maggio dall'Ungheria, sono cinque gli arrivi in salita e ci sono mille trabocchetti in tante altre tappe.

Un gran finale a Verona, lasciando Milano dopo gli ultimi due anni con la cronometro decisiva all'ombra del Duomo, per tornare all'iconico scenario dell'Arena, come nel 1984 quando trionfò Francesco Moser, nel 2010 con Ivan Basso in maglia rosa e nel 2019 con Richard Carapaz a resistere a Vincenzo Nibali.

E proprio come nell'edizione di due anni fa, il Giro d'Italia 2022 terminerà con una cronometro breve, salendo di nuovo sulla salita “mondiale” delle Torricelle per soli 17 km; oggi l'annuncio ufficiale del percorso completo e il primo dato è proprio quello delle prove contro il tempo, soli 26 km complessivi dopo i 9,2 della seconda giornata di corsa a Budapest.

Si comincerà quindi il 6 maggio 2022 con la tappa che terminerà sullo strappo di Visegrad, e dopo la crono il traguardo di Balatonfuered concluderà la storica tre giorni ungherese. Giorno di riposo e martedì 10 maggio si ripartirà dalla Sicilia, con il primo arrivo in salita sull'Etna (25 km al 5,6% di pendenza media), seguito dalle attese volate di Messina e Scalea.

Settima frazione già molto tosta, quasi 4500 mt di dislivello da Diamante a Potenza, e la prima settimana “lunga” terminerà con le insidie della tappa numero 8 attorno a Napoli e soprattutto il secondo arrivo in quota, sulle durissime pendenze del Blockhaus, con i 10 km finali al 9,5%.

Dopo il secondo riposo, muri marchigiani con la Pescara-Jesi, quasi 200 km passando nel finale anche dalla Filottrano di Michele Scarponi, seguita da due chances per le ruote veloci, con la Santarcangelo di Romagna-Reggio Emilia (11^ tappa) e la Sanremo-Cuneo (13^), intervallate dalla frazione sugli appennini tra Parma e Genova, con il Monte Becco abbastanza impegnativo nel finale in Liguria.

Conclusione della seconda settimana con due tappe tutte da interpretare: sabato 21 maggio con il circuito che propone Superga e Maddalena prima dell'arrivo a Torino, mentre il giorno successivo il traguardo sarà decisamente meno esplosivo ai 1600 mt di Cogne, ma dopo aver affrontato due salite lunghe e dure con Verrogne potenzialmente insidiosa.

Le due giornate più importanti per delineare la classifica, però, saranno certamente quelle successive all'ultimo giorno di riposo: martedì 24 maggio ecco la Salò-Aprica, 200 km con Crocedomini, Mortirolo (dal versante più morbido di Edolo), Teglio e infine il Santa Cristina, che tornerà dopo 23 anni e propone gli ultimi 7 km vicini al 10% di media, scollinando a soli 6 km dal gong. Mercoledì 25, diciassettesima tappa da Ponte di Legno sino al cuore del Trentino, con Lavarone ad ospitare l'arrivo dopo aver scalato Vetriolo e l'inedito e durissimo Menacor, 7,5 km al 10,2% e GPM a -8 dalla linea d'arrivo.

Ultima occasione per gli sprinter quella attesa a Treviso, partendo da Borgo Valsugana, ed ecco poi la Marano Lagunare-Santuario di Castelmonte, arrivando in Friuli dopo uno sconfinamento in Slovenia con l'ascesa di Kolovrat (10 km al 9% di media) prima dei 7 km finali in salita nello splendido scenario che domina Cividale del Friuli.

Il penultimo giorno ecco il tappone dolomitico, da Belluno ai 2000 mt della Marmolada, per 167 km con Passo San Pellegrino, la Cima Coppi del Pordoi e, dopo un lungo tratto di discesa e falsopiano, i 14 km finali del Fedaia per decidere tutto o quasi, considerato che difficilmente i 17 km della cronometro finale di Verona, domenica 29 maggio, potranno ribaltare la situazione dopo un Giro così duro.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
12
Consensi sui social