Che colpo in casa per Alex Aranburu nella 3^ tappa dell'Itzulia, Merlier batte ancora Philipsen allo Scheldeprijs

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Che colpo in casa per Alex Aranburu nella 3^ tappa dell'Itzulia, Merlier batte ancora Philipsen allo Scheldeprijs

Al Giro dei Paesi Baschi i big regalano spettacolo, Almeida beffato ed esulta il campione di Spagna su Grégoire e Schachmann, ancora leader: poi il declassamento del vincitore per aver tagliato l'ultima rotonda, ma dopo due ore la riammissione in cima all'ordine d'arrivo. Lo storico appuntamento belga vede i due padroni di casa anticipare Moschetti, ottimo terzo

Un epilogo clamoroso, un declassamento con pochi precedenti di questo tipo e poi... la riammissione dopo oltre due ore.

Alex Aranburu vince la terza tappa della 64esima edizione dell’Itzulia, con traguardo posto a Beasain dopo 157 km di pura battaglia, cominciata già a quasi 100 km dalla conclusione tra i big, tanto che alla fine arriveranno solo una decina di corridori a giocarsela, dopo aver preso ripreso sullo strappo finale ai -7 Clément Berthet, in fuga per oltre 30 km in solitaria.

Joao Almeida ci prova nella discesa finale, Aranburu lo aggancia, guadagna una trentina di metri dopo che il portoghese sbaglia una curva, ma nella rotonda successiva ecco il patatrac, anche se scopriremo che si tratterà di tale solo una ventina di minuti dopo la conclusione della corsa: il campione spagnolo in forza alla Cofidis non si ravvede, o in ogni caso ignora, la segnalazione di due addetti e la stessa transennatura (parziale, e qui sta la colpa dell’organizzazione) sulla parte destra della rotatoria, mentre gli altri corridori prendono la parte sinistra, quella corretta, perdendo ulteriore terreno dal basco.

Aranburu arriverà con 3 secondi di margine, ma verrà poi declassato al 10° posto per quel taglio di percorso, con la vittoria andata quindi a Romain Grégoire, il talento della Groupama-FDJ che aveva vinto, nel week-end d’apertura in Francia con le classiche nell’Ardéche, in qualche modo in una maniera simile ad inizio stagione per uno sbaglio commesso dai rivali all’ultima rotonda. Dopo le ore 19.00, ecco che la giuria riassegna il 1° posto al campione nazionale, con la motivazione che visto che sul roadbook ufficiale della corsa, veniva indicato il passaggio a destra in quella rotonda come quello corretto. Che Aranburu abbia guadagnato buona parte del suo margine proprio per quel taglio, a quel punto poco importa.

Dietro a Grégoire, ecco la maglia gialla Maximilian Schachmann chiudere quindi 3° difendendosi alla grande per ottenere pure secondi di abbuono in modo da conservare la leadership, anticipando lo stesso Almeida che ora è 2° nella generale a 4” dal tedesco della Soudal-Quick Step, alla pari di Florian Lipowitz che ha dato la sensazione di essere il più forte in salita, concludendo poi 8° all’arrivo dietro anche a Mas, Skjelmose e Kelderman.

L’ex tricolore Simone Velasco chiuderà 11°, miglior italiano a ridosso del gruppo dei migliori.

Si è corso anche in Belgio, dove nel primo pomeriggio Elisa Balsamo ha vinto la gara femminile, con la 113esima Scheldeprijs, classica di categoria ProSeries che, sul traguardo di Schoten, ha regalato la solita volata abbastanza scontata per il vecchio GP L’Escaut, anche se una caduta di gruppo avvenuta a poco più di 10 km dal gong ha in parte scompaginato le carte.

Nonostante il lavorone della Lidl-Trek per Theuns, sono stati i due grandi favoriti a giocarsela, con Tim Merlier a prendersi una nuova rivincita nei confronti di Jasper Philipsen, di nuovo battuto dal connazionale, che regala un’altra gioia alla Soudal-Quick Step con la sua fiammante maglia di campione europeo in carica. E al terzo posto, alle spalle dei due assi belgi, ecco Matteo Moschetti (Q36.5) prendersi un’altra bella soddisfazione in un’annata sinora molto positiva per il milanese, reduce da due successi di tappa al Tour of Hellas.

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