Van der Poel per il tris come Moser, Ganna e Pogacar come a Sanremo... e Van Aert e Pedersen? che Roubaix!

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Van der Poel per il tris come Moser, Ganna e Pogacar come a Sanremo... e Van Aert e Pedersen? che Roubaix!

La presentazione della regina delle classiche, in programma domenica lungo oltre 50 km di pavé per l'edizione n° 122 che apre ad una sfida clamorosa tra cinque campioni, ma attenzione anche a Kueng, Philipsen, Stuyven...

Oggi la quinta volta dell’edizione femminile della Parigi-Roubaix, domani la 122esima per gli uomini, pronti a sfidarsi a viso aperto (e con la possibilità concreta che piova anche nel corso della gara, rendendo tutto ancora più epico) nella terza monumento della stagione.

Saranno 259 i km da Compiegne al velodromo più famoso del mondo, oltre 50 i km sul pavé dell’Inferno del Nord, con la Foresta di Arenberg come sempre attesissima, a poco meno di 100 dall’arrivo, e da Mons-en-Pevele al Carrefour de l’Arbre ogni settore sarà buono per fare la differenza, se pensiamo che Van der Poel partirà ad una sessantina di km dal traguardo nel 2024.

Se il bi campione in carica è il naturale favorito per il tris consecutivo, come solo Lapize e, in epoca moderna, Francesco Moser dal 1978 al 1980, è altrettanto vero che rispetto a 12 mesi fa la concorrenza è decisamente più abbondante, a partire da quel fenomeno che risponde al nome di Tadej Pogacar: al debutto sulle pietre della regina delle classiche, il campione del mondo potrebbe scompaginare le carte, come già ci pensa a fare una corsa del genere, la più imprevedibile del lotto, in una UAE Emirates che proporrà anche un grandissimo specialista come Nils Politt, che andò vicinissimo a vincerla nel 2019 di Gilbert ma fu ai piedi del podio anche nell’ultima edizione, ma pure Florian Vermeersch (2° nel 2021 ad un soffio da Colbrelli), Tim Wellens e Antonio Morgado.

L’Alpecin-Deceuninck di MVDP, che ha avuto ancora qualche problemino legato all’influenza patita prima del Fiandre, dove l’olandese si è dovuto inchinare a Pogi”, avrà anche una carta come Jasper Philipsen, 2° nel 2023 e 2024 proprio dietro al compagno di squadra (seppur a debita distanza), e Gianni Vermeersch che fu straordinario lo scorso anno.

Come a Sanremo, Filippo Ganna potrebbe inserirsi come il terzo incomodo, ma in realtà la sfida pare aperta almeno a cinque grandi campioni: oltre al verbanese, faro della Ineos Grenadiers con un passista formidabile come Joshua Tarling, ecco infatti Wout Van Aert, “maledetto” alla Roubaix dove, però, il belga punta unica della Visma Lease a Bike (che ha un ex vincitore come Van Baarle, ora però lontano da quei giorni del 2022) è sempre andato fortissimo, e Mads Pedersen che ha cerchiato questo 13 aprile da mesi, è in gran forma e guida una Lidl-Trek di grande livello con Stuyven, Vacek e lo stesso Jonathan Milan a supporto.

Stefan Kueng (Groupama-FDJ) ha sempre avuto grande costanza di rendimento in questo appuntamento e lo svizzero sarà da tenere d’occhio, poi tanti outsider pensando al duo Mohoric-Wright nella Bahrain-Victorious, gli stessi Ballerini e Teunissen nella XDS Astana, Pithie e Lazkano tandem della Red Bull-Bora Hansgrohe, Kristoff e Waerenskjold per la Uno-X, ma anche Bissegger (Decathlon), Girmay al debutto per la sua Intermarché, Segaert (Lotto) e Merlier, punta della Soudal-Quick Step che ha detto più volte di credere in un grande risultato come un suo diretto rivale per gli sprint, appunto Philipsen, è già riuscito a fare.

Start previsto alle ore 11.25, con arrivo attorno alle 17.00 e diretta tv integrale su Eurosport 1/Discovery+, già dalle 10.30, e su Rai Sport dalle 13.30 (con passaggio su Rai 2 dalle 15.15).

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L'Inferno del Nord ha regalato un'altra grande classica da brividi con il terzo duello in serie, dopo Sanremo e Fiandre, tra l'olandese e lo sloveno che ora sono pari anche nel numero delle monumento in bacheca (8). Van der Poel furioso per la borraccia che gli è stata lanciata addosso: E' tentato omicido, se non interverrà l'UCI lo faremo noi. Il campione del mondo pronto a tornare, dopo un debutto pazzesco: In quella curva dove sono caduto ho semplicemente sbagliato entrando troppo forte.