Un Giro col duello Nibali-Carapaz e lo show di Sagan, ma non solo: l'analisi dei protagonisti... certi

Il Giro d'Italia non avrà Colbrelli e Caruso al via nel 2022: sì di Landa e Carapaz, ma anche Pidcock
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Un Giro col duello Nibali-Carapaz e lo show di Sagan, ma non solo: l'analisi dei protagonisti... certi

A poco più di tre mesi dallo start in Sicilia, vediamo il parterre della corsa rosa che presenterà anche una grande sfida tra i velocisti.

Si parlava di Giro d'Italia in tono minore, a causa delle sovrapposizioni con buona parte delle grandi classiche (e con l'inizio della Vuelta Espana) e costretto in calendario a due settimane dalla conclusione del Tour de France, ma alla fine dei conti sembra proprio che si andrà verso un'avventura, dalla Sicilia sino alla cronometro finale di Milano nella corsa della rinascita programmata dal 3 al 25 ottobre (nei prossimi giorni l'ufficialità del “nuovo” percorso), con tanti protagonisti di livello mondiale in gara.

Notizia degli ultimi giorni la presenza di Peter Sagan, confermata nonostante lo spostamento di data e la mancata partenza dall'Ungheria, ma anche di tanti altri corridori di altissimo livello, senza contare che alcuni delusi in uscita dal Tour potrebbero far rotta verso la corsa di RCS.

Per quanto riguarda la lotta per la classifica, sono certi di prendere parte al Giro coloro che diventano i due grandi favoriti, ovvero Vincenzo Nibali in caccia del tris in rosa e il campione in carica Richard Carapaz, passato al Team Ineos. Poi il ventaglio potrebbe regalare tante sorprese, visto che Jakob Fuglsang punta fortissimo sulla corsa rosa, ma a 35 anni ha un 7° posto quale miglior risultato in una prova di tre settimane (seppur il danese stia vivendo dal 2019 il miglior periodo della carriera), e Remco Evenepoel è un predestinato, ma pur sempre all'esordio in un GT.

E poi Rafal Majka, di nuovo all'assalto del podio, Marc Soler a fungere da capitano della Movistar, Hugh Carthy per salire ancora di livello e la possibilità che torni nuovamente Simon Yates, anche se non mancano i dubbi sulla presenza del britannico tentato di dirottare le sue ambizioni sul Tour. Giulio Ciccone sarà di fatto il vice Nibali, mentre potrebbe finalmente puntare alla classifica Damiano Caruso.

Per i cacciatori di tappe, oltre chiaramente a Sagan, c'è già una certezza come Diego Ulissi in casa UAE, ma sarà soprattutto il blocco dei velocisti a non aver nulla da invidiare alla Grande Boucle, anzi probabilmente con un livello superiore. Con la presenza del tre volte campione del mondo, in casa Bora-Hansgrohe si è deciso di rinunciare a Pascal Ackermann, maglia ciclamino nel 2019 e dirottato sulla Vuelta 2020, ma ci saranno comunque due fenomeni come i neerlandesi Dylan Groenewegen e Fabio Jakobsen a guidare Jumbo-Visma e Deceuninck-Quick Step, oltre ad un Elia Viviani che, al 90%, confermerà la propria presenza dopo aver lottato per tre settimane al Tour.

E assieme al campione europeo, potrebbe fare il bis pure Caleb Ewan (Lotto-Soudal), già vincitore di un paio di tappe nella scorsa edizione del Giro, con Arnaud Demare e almeno uno tra Giacomo Nizzolo, Phil Bauhaus (o Mark Cavendish in casa Bahrain-McLaren) e Matteo Moschetti al via dalla Sicilia.

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