Carapaz, che perla a Superdévoluy! Battuti Simon Yates e Mas, Evenepoel e Pogacar guadagnano su Vingegaard

Carapaz, che perla a Superdévoluy! Battuti Simon Yates e Mas, Evenepoel e Pogacar guadagnano su Vingegaard
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Stradatour de france 2024

Carapaz, che perla a Superdévoluy! Battuti Simon Yates e Mas, Evenepoel e Pogacar guadagnano su Vingegaard

Tour de France, 17^ tappa: al termine di una giornata corsa a ritmi folli, la maxi-fuga viene premiata e il campione olimpico regala all'EF un successo importantissimo, mentre la maglia gialla accende ancora la corsa prima del contrattacco del belga. Il danese mostra il fianco, ma rimane solido al 2° posto in classifica prima delle ultime frazioni sulle Alpi.

Una tappa interlocutoria prima delle vere Alpi?

Macché, dopo aver “riposato” ieri verso Nimes, oggi non c'è stato davvero un attimo di respiro nella frazione che portava al terzo arrivo in salita di questo Tour de France, sulle rampe di Superdévoluy.

Un generosissimo (e con grandi gambe, si era già visto in altre occasioni) Richard Carapaz corona finalmente il sogno di conquistare una tappa anche alla Grande Boucle, completando la trilogia con Giro (di cui ovviamente ha conquistato anche la maglia rosa finale, nel 2019) e Vuelta, per il primo centro in questa edizione della sua EF-EasyPost e in assoluto dell'Ecuador sulle strade della Grande Boucle, dopo che il paese sudamericano aveva già festeggiato una storica maglia gialla con lo stesso campione olimpico, che ha vestito per un giorno il simbolo del primato dopo la terza frazione.

Che tappa dopo aver vissuto 125 km di battaglia totale per andare in fuga, partita a poco più di 50 dall'arrivo con la bellezza di 52 uomini all'attacco (senza nessun italiano...), ovvero i 48 alle spalle di Grégoire, Cort Nielsen, Jungels e Benoot che avevano attaccato ai -115 km e sono stati capaci di resistere in quattro sino ai piedi del Col du Noyer, a poco meno di 20 km dal gong, quando Simon Yates e Richard Carapaz hanno fatto la differenza.

Il britannico della Jayco-Alula ha guadagnato una decina di secondi che il futuro vincitore ha chiuso ai -15 per poi respirare e, quando mancavano meno di 2 km alla cima, partire in faccia a Yates per staccarlo e involarsi sino ai 4 km di ascesa conclusiva, tagliando il traguardo con 37” sul buon Simon e 57 rispetto a Enric Mas (Movistar), buon 3° davanti a De Plus e Onley.

Il bello è che anche i big si sono mossi grazie al solito, incontenibile Tadej Pogacar che nell'ultimo km e mezzo del Noyer ha acceso il turbo e ha guadagnato 8-9 secondi su Evenepoel e una quindicina su un Vingegaard in difficoltà, che sul successivo falsopiano si è salvato grazie a Laporte (che era nella fuga e ha potuto aiutarlo), rientrando sullo sloveno e sul belga che, però, sull'ultimo strappo verso Superdévoluy ha attaccato a sua volta per sfruttare pure la presenza del compagno Hirt e provare a ridurre il gap dal 2° posto del danese di casa Visma nella generale.

Missione in parte compiuta, seppur Benoot e Van Aert (anch'essi staccati dalla fuga) siano riusciti a salvare Vingegaard, che in ogni caso ai 300 metri è stato staccato da Pogacar di un paio di secondi, con lo sloveno che ha terminato a 10” da Evenepoel (all'arrivo il leader della Soudal-Quick Step ha chiuso a poco più di 7 minuti da Carapaz, dopo che il gruppo aveva concesso oltre 9'), sempre 3° in classifica ma a 5'09” da Pogacar e 1'58” da Vingegaard, mentre Almeida (4° a quasi 13 minuti!) e tutti gli altri uomini della top ten, compreso Giulio Ciccone (che rimane 8° in GC) che aveva acceso la miccia sull'ultimo GPM con la sua Lidl-Trek, hanno terminato ad oltre 2 minuti dai tre fenomeni, che stanno facendo davvero un altro Tour rispetto a tutti.

In ottica maglia verde, dopo la paura di ieri per la caduta a Nimes, Biniam Girmay ha risposto presente battendo Jasper Philipsen allo sprint intermedio e, con 33 punti di margine sul belga, è davvero vicinissimo uno storico trionfo per l'Eritrea.

Giovedì la 18esima tappa del Tour, con traguardo sul falsopiano (eterno) di Barcelonnette dopo una frazione non troppo impegnativa e che potrebbe prestarsi di nuovo ad una fuga, tanto che lo stesso Mathieu Van der Poel ha già dichiarato di averla messa nel mirino...

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