Immenso Pogacar, è poker in giallo a Isola 2000 e il Tour è chiuso: ora è di 5 minuti il vantaggio su Vingegaard

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Immenso Pogacar, è poker in giallo a Isola 2000 e il Tour è chiuso: ora è di 5 minuti il vantaggio su Vingegaard

Il tappone alpino del Tour vede lo sloveno rimontare tutti i fuggitivi, con Jorgenson ultimo a mollare a 2 km dall'arrivo, e la doppietta col Giro è solo da mettere in cassaforte. Evenepoel non stacca Vingegaard, Carapaz è la nuova maglia a pois mentre Ciccone fatica, ma si gioca la top ten nella generale.

Da una parte l'inchino come fece in maglia rosa meno di due mesi fa a Bassano del Grappa, una sorta di sigillo sul quarto grande giro della carriera, dall'altra le lacrime di Jonas Vingegaard tra le braccia della moglie, conscio il danese che il suo scettro di bi campione in carica del Tour de France passerà di nuovo nelle mani del grande rivale.

Tadej Pogacar è ad un soffio dalla doppietta Giro-Tour, 26 anni dopo Marco Pantani, con la 19esima e terzultima frazione, quella più attesa con Vars, Bonette e l'arrivo di Isola 2000, che porta ancora la firma del campionissimo sloveno della UAE Emirates, al poker in giallo in questa edizione e il 15° in totale sulle strade della Grande Boucle.

Questa volta di rimonta, almeno sui fuggitivi di giornata, considerato che la Visma Lease a Bike ha subito lanciato all'attacco Laporte, Kelderman e Jorgenson, si capirà poi solo in ottica vittoria di tappa (dopo quella ottenuta da Vingegaard a Le Lioran) con lo statunitense, che rientrerà pure nella top ten della generale ma vedrà spegnersi il sogno a poco meno di 2 km dall'arrivo.

Prendendo la salita finale con 4 minuti di vantaggio sul gruppo maglia gialla, i 6 uomini che hanno caratterizzato la tappa regina (Kelderman, Jorgenson, S. Yates, Carapaz, Cristian Rodriguez e Hindley) ci hanno creduto, con Jorgenson che ai -13 km ha salutato la compagnia mentre la UAE Emirates aumentava i giri del motore con Adam Yates.

E quando il distacco era ancora a poco meno di 3' dal leader, ecco ai -9 km l'accelerazione, questa volta in progressione, di un Pogacar che ha subito staccato Vingegaard ed Evenepoel, con il danese a curare solo la ruota del belga per salvare il 2° posto, saltando tutti per trionfare con 20 secondi di vantaggio su Jorgenson, con Simon Yates buon 3° a 40 e Carapaz 4° a 1'11”, ma con il campione olimpico nuova maglia a pois e vicinissimo all'obiettivo, visto che grazie soprattutto ai 40 punti raccolti sul tetto d'Europa, ai 2800 metri del Col de la Bonette, ora il leader dell'EF-EasyPost ha 14 lunghezze nei confronti dello stesso Pogacar.

Evenepoel e Vingegaard, 5° e 6° di tappa, hanno concluso a 1'42” da Pogacar, di poco davanti ad Almeida e Landa (che hanno tagliato il traguardo a 2'00”) che si giocheranno il 4° posto finale, con il portoghese favorito sia per la trentina di secondi sul basco che per la cronometro finale a suo favore.

Carlos Rodriguez oggi ha pagato, finendo a 3'56”, ma il 6° posto in GC è comunque quasi fatto per l'iberico di una Ineos complessivamente deludente, e rischia di svanire la top ten per Giulio Ciccone, in calo nelle ultime tappe di montagna (normale, con una preparazione ridotta dopo i guai di inizio 2024 e con l'abruzzese che ha dovuto curare la classifica per la Lidl-Trek al posto di Geoghegan Hart), oggi a 4'45” e saltato, scendendo dall'8° al 10° in classifica, da Gee e dallo stesso Jorgenson, con Buitrago ad appena 10” dopo avergliene guadagnati 34 oggi a Isola 2000.

Pogacar ora ha la bellezza di 5'03” di vantaggio su Vingegaard, 7'01” nei confronti di Evenepoel e Almeida, pensate, è quarto oltre i 15 minuti dal compagno di squadra...

Sabato l'ultima giornata sulle Alpi prima della sfida contro il tempo da Monaco a Nizza, con l'arrivo sul Col de la Couillole al termine di 132 km senza respiro.

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