Ecco la Vuelta n° 80, dal Piemonte alla Bola del Mundo, passando per l'Angliru: sarà durissima...

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Stradastagione 2025

Ecco la Vuelta n° 80, dal Piemonte alla Bola del Mundo, passando per l'Angliru: sarà durissima...

Presentata l'edizione 2025 del terzo GT stagionale, che vedrà tornare Pogacar e proporrà la storica partenza italiana, dal 23 agosto a Venaria Reale. Dieci gli arrivi in salita, una cronometro a squadre il quinto giorno e appena 26 km individuali contro il tempo alla 18esima tappa, tra il "mostro" delle Asturie e il gran finale in quota dove Nibali conquistò la corsa 15 anni prima.

Sarà una Vuelta Espana durissima, e fin qui poche sorprese visto il canovaccio storico della corrida iberica, ma anche storica per l’80esima edizione che partirà, come noto da qualche settimana, dal Piemonte e quindi per la prima volta dal nostro paese, dopo lo storico debutto del Tour de France in Italia (dalla Toscana passando poi per l’Emilia-Romagna e lo stesso Piemonte).

Dal 23 agosto al 14 settembre 2025, il terzo GT dell’anno avrà pure un cast partenti eccezionale, visto che è praticamente certa la presenza di Tadej Pogacar, ma probabili anche quelle di Jonas Vingegaard e Remco Evenepoel, anche se non ci sarà il vincitore in carica (e quattro volte in carriera), Primoz Roglic che punterà a Giro e Tour.

Giovedì sera a Madrid la presentazione del percorso completo, con le prime tre frazioni piemontesi, dieci arrivi in salita, 46 km contro il tempo ma di cui soli 26 a livello individuale, poche chances per i velocisti (al massimo cinque tappe).

Venaria Reale ospiterà la grande partenza, per la prima giornata che terminerà con una probabile volatona a Novara dopo 183 km, poi subito arrivo all’insù per la seconda tappa, da Alba a Limone Piemonte (ultimi 8 km attorno al 6%), idem per la terza anche se da San Maurizio Canavese a Ceres solo gli ultimi 3 km saranno complicati, con pendenze al 7-8%.

Poi da Susa la ripartenza verso la Francia, con traguardo posto a Vorion dopo aver scalato in avvio Monginevro e Lautaret, ma gli ultimi 115 km con poche difficoltà a parte uno strappo a 5 km dal gong. Poi la cronosquadre di Figueres, 20 km piatti per delineare ancor di più la generale, ma saranno i primi due veri arrivi in quota a farlo con Pal Arinsal, nel Principato di Andorra, e Cerler per due finali tosti, ma non durissimi.

Volata a Zaragoza l’ottavo giorno, poi la prima settimana terminerà con l’erta di Valdezcaray; dopo il giorno di riposo, altro arrivo in salita a Larra Belagua, dove vinse Evenepoel nel 2023 (primi 6-7 km di salita impegnativi, gli ultimi 4 spianano), poi le trappole della tappa di Bilbao, con Vivero e Pike, salite affrontate nella prima frazione del Tour de France 2023, per rendere la corsa esplosiva nel finale (2 km al 10% piazzati con scollinamento a meno di 8 km dalla linea d’arrivo).

Interlocutoria la tappa 12 che terminerà a Los Corrales de Buelna (ideale per le fughe), poi i mostri delle Asturie: Mozquera, Cordal e l’Angliru, con i suoi 12 km al 10% di media alla 13sima, poi l’Alto de la Farrapona (ultimi 5 km attorno all’11%) il giorno successivo, prima di chiudere la seconda settimana con una giornata tranquilla verso Monforte de Lemos.

Ultimo riposo e si ripartirà direzione Mos Castro de Herville (arrivo in salita, ma non troppo impegnativo e il profilo è da fuga), poi ancora traguardo all'insù e davvero duro all’Alto de El Morredero, prima dei 26 km contro il tempo di Valladolid, cronometro totalmente pianeggiante per specialisti. Sprint a ranghi compatti quasi scontato a Guijeulo, poi il tappone conclusivo alla ventesima, con il Puerto de Navacerrada che si scala ai -45 km e si affronta nuovamente come ultima difficoltà, arrivando però a superarlo per terminare ai 2250 mt della Bola del Mundo, con i 3,5 km finali sopra il 13%. Lassù, Vincenzo Nibali difese la sua maglia roja conquistando la Vuelta 2010.

Domenica 14 settembre, passerella conclusiva lungo le strade di Madrid.

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