E' urlo Pogacar a Siena, nonostante tutto! Cade e lotta con Pidcock, poi svetta l'iride in Piazza del Campo

Foto di Redazione
Info foto

Spazio Ciclismo

Stradacalendario internazionale

E' urlo Pogacar a Siena, nonostante tutto! Cade e lotta con Pidcock, poi svetta l'iride in Piazza del Campo

Per la terza volta in carriera, la Strade Bianche è del fenomeno sloveno: prima volta di un campione del mondo in una corsa semplicemente fantastica e che "Pogi" ha risolto su Colle Pinzuto nonostante una bruttissima caduta e un grande Tom Pidcock, secondo davanti a Wellens per la festa UAE Emirates.

Una gara che si è trasformata in thriller, senza che vi fosse più la certezza che anche questa volta avrebbe vinto lui.

La 19esima edizione della Strade Bianche maschile, 213 km di cui 82 sugli sterrati delle meravigliose crete senesi, è andata sì a Tadej Pogacar per la terza volta del fenomeno sloveno da queste parti (gli verrà dedicato quindi un settore come Fabian Cancellara), dopo le perle del 2022 e 2024, ma è successo un po’ di tutto attorno all’iridato.

In primis, ci ha pensato un grandioso Thomas Pidcock, che d’altronde è colui che ha trionfato in mezzo ai successi di “Pogi”, nella corsa del 2023, a mettere i bastoni tra le ruote al campione del mondo in forza alla UAE Emirates, poi una bruttissima caduta in discesa, a quasi 60 km/h volando in mezzo ad un prato e con parecchie abrasioni rimediate, ai -50 km sembrava poter compromettere tutto per il grande favorito.

Pogacar e Pidcock avevano salutato la compagnia, in maniera piuttosto semplice, nel tratto ancora una volta chiave della Strade Bianche, gli oltre 10 km di Monte Sante Marie: mancavano 79 km al gong quando proprio il folletto britannico, bi campione olimpico di MTB e alla prima corsa World Tour con la Q36.5 (dopo aver già cominciato bene il 2025 con la compagine svizzera tra Alula Tour e Andalucia), ha attaccato sfidando a viso aperto l’asso di Komenda, che aveva fatto lavorare sino a quel momento i suoi, con Del Toro e Wellens ultimi vagoni.

Connor Swift, stoico, ha retto il ritmo dei due fenomeni sino alla caduta di Pogacar, poi il britannico della Ineos ha alzato bandiera bianca quando lo sloveno ha sgasato per rientrare su Pidcock, che era rimasto involontariamente solo al comando; a quel punto via al duello, che Tadej ha risolto partendo a 18 km dalla conclusione sulle rampe di Colle Pinzuto. Il 26enne di Leeds le ha provate tutte, poi ha dovuto accontentarsi della piazza d’onore, a 1’24” dal numero 1 al mondo ma comunque ancora con buon margine sulla seconda punta di casa UAE, un gran Tim Wellens che sarà 3° e di nuovo sul podio di Siena dopo otto anni.

Quarto un bel Healy, con l’irlandese dell’EF che ha anticipato l’eterno Bilbao, mentre un coriaceo Cort Nielsen ha bruciato il belga Vermeersch e l’altro danese Valgren, con Van Eetvelt 9° e in parte deluso davanti al generosissimo Adrià.

Gli italiani? L’uomo più in forma, Christian Scaroni, è rimasto coinvolto in una caduta che l’ha tagliato fuori dai giochi ad oltre 100 km dalla conclusione come il compagno in Astana, Diego Ulissi, non si è mai visto Alberto Bettiol e così il migliore è stato, come già accaduto su queste strade, Davide Formolo (Movistar) che sarà 14° ad oltre 5 minuti e mezzo da Pogacar, condizionato da un capitombolo che ha tolto al veronese la chance di lottare forse anche per avvicinare la top five.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
20
Consensi sui social