Spazio a Dunbar sul Picon Blanco, Roglic si accontenta e mette in cassaforte la sua quarta Vuelta!

Spazio a Dunbar sul Picon Blanco, Roglic si accontenta e mette in cassaforte la sua quarta Vuelta!
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Spazio a Dunbar sul Picon Blanco, Roglic si accontenta e mette in cassaforte la sua quarta Vuelta!

L'ultimo arrivo in salita premia l'irlandese della Jayco-Alula, al bis personale in questa edizione. Mas di nuovo secondo e che salirà probabilmente sul podio finale con O'Connor, che si difende alla grande e perde pochissimo da Carapaz prima della cronometro di domenica a Madrid. Maglia a pois per Vine, la bianca ipotecata da Skjelmose.

La quarta Vuelta Espana di Primoz Roglic ormai è in cassaforte, anche se si era già capito con 24 ore d'anticipo dopo che lo sloveno aveva staccato tutti nettamente sull'Alto de Moncalvillo.

Ancora prima della cronometro conclusiva di domenica a Madrid (24,6 km), il margine del leader della Red Bull-Bora Hansgrohe è decisamente rassicurante, con più di due minuti su Mas e O'Connor, al quale aveva sfilato ieri la maglia roja. Nella ventesima e penultima frazione, conclusa in cima alle dure rampe del Picon Blanco (8 km al 9% di media), “Rogla” si è potuto permettere semplicemente di controllare, anche se i brividi non sono mancati per un altro motivo, una sospetta intossicazione alimentare che ha decimato la sua squadra, con i ritiri di Martinez e Gamper, mentre Denz è finito fuori tempo massimo pur stringendo i denti.

Il copione era sembrato quello previsto, con una fuga che comprendeva Jay Vine e Marc Soler, in “lotta interna” per la maglia a pois comunque di casa UAE Emirates, con l'australiano che ha festeggiato (alla fine è stata una scelta dell'ammiraglia, risarcendo di fatto Vine che perse quella maglia due anni fa cadendo negli ultimi giorni di corsa, per non parlare del dramma che ha vissuto ad inizio aprile ai Paesi Baschi) mentre un suo compagno, Pavel Sivakov, attaccava ai -30 km dopo che l'azione dei 10 coraggiosi di giornata, tra cui il solito Marco Frigo, era stata rintuzzata prima dal forcing della Ineos e poi da quello della T-Rex di Landa.

Sull'erta conclusiva, è stato Eddie Dunbar ad attaccare in maniera decisa a meno di 5 km dalla linea per andare a prendere e staccare ai -3 lo stesso francese della UAE; a quel punto, ad una decina di secondi dall'irlandese, ci hanno provato soprattutto Gaudu e Mas, almeno per togliersi la soddisfazione della tappa mentre O'Connor era sempre al gancio, ma rientrava di gran cuore e col supporto di Gall.

Dunbar però è stato bravissimo a gestirsi, regalandosi il secondo successo (e la Jayco-Alula salva alla grande il suo bilancio) in una Vuelta che l'ha visto pure risalire sino all'undicesima posizione nella generale.

Amarissimo di nuovo il 2° posto di Enric Mas (Movistar), a 7” dal vincitore, con Roglic che ha lasciato fare e si è accontentato di chiudere 3° a 10”, appena davanti a Carapaz, al sorprendente Berrade (già un successo di tappa per lui a Izki) e lo stesso O'Connor, 6° mettendosi dietro Gaudu e Landa, con Lipowitz e Skjelmose arrivati a 37” e in lotta per la maglia bianca.

Il danese della Lidl-Trek è sempre leader e con 1'08” sul tedesco della Red Bull-Bora, mentre è finito oltre i 5 minuti e sceso al 10° posto in classifica (terzo nella graduatoria dei giovani) un deludente Carlos Rodriguez, che aveva appunto fatto lavorare la sua Ineos.

In GC, Roglic è padrone con 2'02” su O'Connor, che vede a questo punto il suo primo podio in un grande giro, 2'11” su Mas che contenderà la piazza d'onore (sarebbe la quarta per il maiorchino alla Vuelta) all'australiano della Decathlon, con Carapaz a 3 minuti netti e destinato al 4° posto, con ampio margine su Gaudu e Skjelmose che si giocheranno il quinto.

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