La settima meraviglia del "Divino": storica settima maglia iridata nel cross per Van der Poel, poi Van Aert e Nys

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La settima meraviglia del "Divino": storica settima maglia iridata nel cross per Van der Poel, poi Van Aert e Nys

A Lievin è dominio assoluto del campionissimo olandese, che eguaglia Eric De Vlaeminck trionfando davanti all'eterno rivale, gran 2° in rimonta, e all'altro leader belga Thibau Nys. Per l'Italia si chiude un campionato del mondo molto positivo.

Il Divino e la sua settima meraviglia nella “sua” disciplina, il primo amore.

Il ciclocross ha vissuto il suo apice con la sfida mondiale di fine stagione, nell’arena (quasi 40mila persone, uno spettacolo unico) di Lievin, in Francia, e Mathieu Van der Poel ha incantato ancora una volta tutti quanti con la sua classe immensa e la ferocia che l’ha portato, dopo oltre mezzo secolo dall’unico uomo che ci riuscì prima di lui, e parliamo di Eric De Vlaeminck, a conquistare la settima maglia iridata.

Il campionato del mondo è ancora di MVDP, che a 30 anni firma l’ennesimo capolavoro dominando sin dal principio una gara che, in termini di spettacolarità, purtroppo ha regalato solo un duello a distanza con Wout Van Aert.

L’eterno rivale dell’asso olandese, infatti, era costretto a partire in quarta fila e dopo le prime due curve si è trovato ulteriormente intruppato, finendo anche a terra (non inquadrato, ma il segno sul lato sinistro del corpo all’altezza del pantaloncino era evidente) e pagando in neppure un giro oltre 40 secondi di distacco.

Di fatto, anche se probabilmente Van der Poel non ha più spinto nella seconda metà di gara, è rimasto bene o male quello il gap tra i due eterni avversari, con WVA che ha saltato tutti gli altri (grandi) specialisti, prendendosi la medaglia d’argento con margine davanti al connazionale Thibau Nys, battuto solo dai due “mostri” e pronto a prendersi la scena nei prossimi anni. Peccato per Joris Nieuwenhuis, sul podio lo scorso anno a Tabor e quarto dopo una stagione sfortunata, ma chiusa dall’olandese con una prestazione importante.

L’Italia si è difesa, con il veterano Gioele Bertolini a ridosso della top 20, in un Mondiale dal bilancio più che buono per la nazionale del ct Pontoni, con l’oro e il bronzo di Agostinacchio e Frigolini questa mattinata nella gara degli juniores e l’argento nel team relay di apertura.

Poco prima della sfida degli élite, si è corso anche il Mondiale U23 dedicato alle ragazze e che ha rispettato in pieno i pronostici: titolo bis per Zoe Backstedt, con la fenomenale britannica che ha battuto nettamente la lussemburghese Marie Schreiber, anch’essa già grande protagonista in Coppa del Mondo tra le “grandi”, e l’olandese Leonie Bentveld, con Giorgia Pellizotti nona dopo una caduta in avvio e una grande rimonta. La friulana figlia d’arte ha davvero un futuro luminoso davanti.

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