Il caso Evenepoel fa discutere. La Soudal chiarisce: "Test di routine, non vogliamo correre rischi"

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Stradagiro d'italia 2023

Il caso Evenepoel fa discutere. La Soudal chiarisce: "Test di routine, non vogliamo correre rischi"

Il fuoriclasse belga ha lasciato il Giro d'Italia, ripartendo in mattinata dopo l'annuncio del ritiro per la positività al Covid che rappresenta uno shock per la corsa rosa. Le parole di Lefevere e del papà di Remco.

Il primo giorno di riposo al Giro 106 è scosso dal caso Evenepoel, ovvero l'addio della maglia rosa colpita dal Covid nella serata di domenica, dopo aver riconquistato il simbolo del primato nella cronometro di Cesena.

Una prova contro il tempo sottotono rispetto alle attese per il fenomeno belga, tanto che il general manager della Soudal-Quick Step, Patrick Lefevere, ha subito commentato la notizia della positività del suo campioncino con un tweet chiaro. “Ora si spiega tutto”, le parole di Lefevere riferendosi alla prestazione di ieri da parte di Remco, seppur vincente per un soffio su Thomas e Geoghegan Hart.

Mentre la carovana rosa vive il “rest day” attorno a Scandiano, dove martedì partirà la decima tappa, Evenepoel ha lasciato l'Italia alle 9.20 di questa mattina, salutando i compagni di squadra nell'hotel di Campogalliano che ospita la Soudal-Quick Step. Ai tantissimi media belgi presenti nel quartier generale del team, il responsabile dell'ufficio stampa, Phil Lowe, ha spiegato quanto accaduto nelle ultime ore. “Non è cambiato nulla rispetto a ieri e il resto della squadra proseguirà la corsa, essendo tutti negativi.

Era un test di routine, che abbiamo fatto prima del giorno di riposo come sempre, non abbiamo fatto un tampone a Remco perchè c'erano sintomi. Non ne aveva”.

C'è già chi parla del possibile esordio del campione del mondo al Tour, ma è davvero troppo presto per ipotizzare quando Evenepoel tornerà in gara e di certo il grande obiettivo della stagione è saltato nel modo più amaro e incredibile.

Il giornalista Raymond Kerckhoffs, tra le firme più autorevoli della stampa fiamminga, ha posto dubbi sulla decisione della squadra di far ritirare il corridore, chiedendosi “se ha senso abbandonare una corsa pur non essendo malati” e aggiungendo che “il Covid sembra esistere ormai solo nel ciclismo”.

Lefevere ha risposto a mezzo social in maniera netta: “Non possiamo sapere cosa succede nel corpo, noi non vogliamo correre alcun rischio”. E il padre del fuoriclasse di Schepdaal ha aggiunto: “Immaginiamo che Remco avesse continuato a correre ancora qualche giorno, e se poi avessimo avuto un altro caso Colbrelli (ricordando le problematiche legate al cuore che può portare il coronavirus, ndr)? No, non ne vale assolutamente la pena, il Covid è molto pericoloso per un atleta di alto livello”.

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