"Rinunciare al Giro mi spezza il cuore, ma non posso fare altro": ufficiale il forfait di Giulio Ciccone

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"Rinunciare al Giro mi spezza il cuore, ma non posso fare altro": ufficiale il forfait di Giulio Ciccone

Che mazzata per l'abruzzese della Trek-Segafredo, che non sarà della partita nella corsa rosa al via tra sei giorni sulle sue strade. I sintomi del Covid sono ancora presenti e il team ha ufficializzato la rinuncia, dopo un avvicinamento perfetto come a Giulio non era mai accaduto prima.

Una rinuncia dolorosissima, per uno degli uomini più attesi del prossimo Giro d'Italia, certamente uno degli azzurri con le maggiori chances, a livello di successi di tappa ma anche di classifica generale.

Giulio Ciccone deve alzare bandiera bianca, è ufficiale il forfait per la corsa rosa che partirà dal suo Abruzzo sabato 6 maggio e che prevede pure un arrivo, sempre sulle strade di casa, ideale per le sue caratteristiche alla settima tappa sul Gran Sasso.

Dopo aver vissuto una primavera di altissimo profilo, cominciando già con un successo alla Valenciana, il podio in classifica sfiorato alla Tirreno-Adriatico, la tappa regina vinta al Catalunya davanti a Roglic ed Evenepoel, ma pure un 5° posto alla Freccia Vallone e una Liegi da protagonista, è stato il Covid a rovinare tutto. Proprio il giorno dopo la “Doyenne”, lo scalatore abruzzese della Trek-Segafredo ha manifestato sintomi influenzali e alla positività al virus risultata tale, sono seguiti giorni con tosse e stanchezza, senza la possibilità di allenarsi per tutta l'ultima settimana di aprile.

Questa mattina, il suo team ha ufficializzato il forfait, visto che “Cicco” non si è negativizzato e accusa ancora sintomi. “Rinunciare al Giro mi spezza il cuore – il commento di Giulio nel comunicato stampa emesso dalla formazione italo-statunitense – Non riesco a trovare altre parole per descrivere i miei sentimenti in questo momento. Avrei affrontato la mia corsa preferita dopo il miglior inizio di stagione della carriera.

Sarei partito da casa, dal mio Abruzzo; un evento storico, addirittura unico. Tutto era perfetto e poi...

Insomma, mi sembra assurdo. Devo ingoiare un boccone amaro e il pensiero di quello che avrei potuto fare in questo Giro rimarrà nella mia mente per molto tempo. D'altra parte, devo ascoltare il mio corpo. Devo recuperare al meglio perché la stagione è lunga e il rischio di comprometterla sarebbe troppo alto. È una decisione difficile, ma devo accettare la realtà e guardare oltre. Non appena tornerò a gareggiare, trasformerò questa delusione in determinazione”.

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