Vegni è una furia per lo "sciopero" dei corridori: "Abbiamo subito la decisione, qualcuno pagherà"

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Stradagiro d'italia 2020

Vegni è una furia per lo "sciopero" dei corridori: "Abbiamo subito la decisione, qualcuno pagherà"

Il direttore del Giro ai microfoni Rai: "L'abbiamo saputo stamattina, questa figuraccia cancella tutti gli sforzi fatti per arrivare a Milano".

Il caso odierno del Giro d'Italia scatena la furia di Mauro Vegni.

Colui che gestisce l'intera corsa rosa non le ha mandate a dire, intervistato da Ettore Giovannelli nella diretta Rai, a pochi minuti dalla ripartenza, avvenuta alle ore 14.30 da Abbiategrasso, della 19esima frazione prevista lungo i 258 km da Morbegno ad Asti.

Una neutralizzazione di oltre 130 km di corsa per lo “sciopero” dei corridori, con la maggior parte che ha protestato per la lunghezza della tappa dopo le fatiche dei giorni scorsi, il lungo trasferimento di ieri dopo l'arrivo ai Laghi di Cancano e le condizioni meteo odierne, con la pioggia nella mattinata valtellinese. Poco più di 120 km di tappa e “una figuraccia che cancella quanto di buono fatto per portare il Giro sino a Milano”, ha esclamato il direttore del Giro.

Vegni ha parlato della “gente che aspettava la corsa, rimasta delusa da una scelta che abbiamo dovuto subire, avendo saputo solo in mattinata di tutto questo. I corridori hanno avuto 2-3 giornate sotto l'acqua, oggi non c'erano le condizioni estreme per una richiesta del genere. Tutti sapevano di questa tappa di 250 km, ma state certi che, dopo essere arrivati a Milano, qualcuno pagherà”.

Lo stesso Gianni Bugno, commentatore Rai per questo Giro e presidente del CPA, il sindacato dei corridori, si è scusato “per le tempistiche che hanno causato varie problematiche agli organizzatori e deluso gli appassionati, ma la priorità rimane quella di preservare la salute dei corridori”.

Le polemiche sono destinate a proseguire anche dopo la conclusione della tappa, con l'attesa volata in quel di Asti.

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