A Lagunas de Neila succede di tutto, vince Carthy e rinascono Landa e Aru, sul podio finale

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A Lagunas de Neila succede di tutto, vince Carthy e rinascono Landa e Aru, sul podio finale

L'ultima tappa della Vuelta a Burgos vede il leader Romain Bardet crollare, con il basco che vince la generale e il sardo splendido secondo, nel giorno della notizia dell'infortunio di Pozzovivo.

E' successo davvero di tutto, in un'ultima giornata di gara che ha regalato mille emozioni alla Vuelta a Burgos, compresa la rinascita di due grandi corridori che ora guardano alla Vuelta Espana con grande fiducia.

A Lagunas de Neila, l'arrivo più atteso della cinque giorni iberica, salta completamente colui che aveva dominato la tappa sinora più dura, la terza con il Picon Blanco; Romain Bardet, infatti, cede nei 3 durissimi km verso la salita simbolo della corsa di Burgos, con il forcing della Bahrain-Victorious che va a chiudere sulla fuga di giornata (Bizkarra e Vanmarcke gli ultimi a mollare), grazie anche al grande lavoro di Damiano Caruso, sgancia Mark Padun per un primo attacco ma, alla fine, porta a casa il bottino pieno, ovvero la classifica generale, con Mikel Landa.

Alla terza corsa post rientro dopo il drammatico infortunio patito al Giro d'Italia, il basco festeggia pur concludendo sesto sul traguardo, alle spalle del vincitore Hugh Carthy, che regola Einer Rubio, Simon Yates e Egan Bernal, già fuori classifica dopo le cadute del primo giorno.

A Landa basta arrivare a 16”, così come a Fabio Aru piazzarsi 8° a 38”, per concludere con una bellissima piazza d'onore nella generale, a 36” da Landa e con 7 di margine su Mark Padun (secondo corridore Bahrain sul podio), mentre Pavel Sivakov porta alla Ineos Grenadiers “solo” un 4° posto precedendo De la Cruz e appunto Bardet, crollato dal 1° al 6° posto.

Per il sardo del Team Qhubeka NextHash, un risultato da dedicare anche al compagno di squadra Domenico Pozzovivo, quasi certamente fuori dai giochi per la prossima Vuelta Espana dopo aver scoperto che la caduta rimediata ieri, oltre a costargli il ritiro da una Vuelta a Burgos nella quale era sul podio virtuale sino appunto alla fatale 4^ tappa, ha significato un brutto infortunio al ginocchio sinistro, con una lesione al piatto tibiale da valutare nei prossimi giorni.

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