Al tramonto di Burgos via alla 76^ Vuelta: Bernal-Roglic, i grandi rivali chiuderanno la crono

Il Giro d'Italia non avrà Colbrelli e Caruso al via nel 2022: sì di Landa e Carapaz, ma anche Pidcock
Stradavuelta espana 2021

Al tramonto di Burgos via alla 76^ Vuelta: Bernal-Roglic, i grandi rivali chiuderanno la crono

I 7,1 km contro il tempo aprono un'edizione che vede il colombiano e lo sloveno (ultimo in pedana stasera alle ore 20.47) principali favoriti. Valverde, alla 15esima corrida iberica: "Punto ad una tappa".

Al tramonto di Burgos, per celebrare gli 800 anni dalla costruzione della cattedrale all'ombra della quale terminerà la cronometro inaugurale della Vuelta Espana numero 76.

Si comincia sulle strade iberiche, per l'ultimo GT stagionale che propone una sfida ad alta quota tra campioni di primissimo piano, anche se la rinuncia di Tadej Pogacar ha impedito che ci fosse il confronto fra i tre attuali dominatori sulle tre settimane. Si giocheranno la maglia roja, da assegnare il prossimo 5 settembre a Santiago de Compostela, “solo” Egan Bernal e Primoz Roglic, proprio coloro che chiuderanno la prova contro il tempo odierna, 7,1 km con start del primo corridore previsto alle ore 17.44 e quello del vincitore delle ultime due edizioni, il capitano della Jumbo-Visma, alle 20.47 (la diretta tv su Eurosport 1 comincerà alle 17.50), un minuto dopo il colombiano.

Sarà proprio la Ineos Grenadiers guidata da Bernal, alla ricerca della tripla corona (sarebbe il più giovane a riuscirci, a soli 24 anni) dopo la conquista del Tour 2019 e dell'ultimo Giro d'Italia, la squadra che sfiderà “muro contro muro” Roglic e la Jumbo che proporrà anche Kuss e Kruijswijk al fianco dello sloveno. Nel team britannico vedremo anche Richard Carapaz (ma non sarà facile mantenere la stessa condizione di Tour e Olimpiadi), Adam Yates, Pavel Sivakov e pure l'esordiente Tom Pidcock, mentre la Movistar proporrà il solito tridente formato da Enric Mas, Miguel Angel Lopez e l'eterno Alejandro Valverde, alla sua 15esima partecipazione alla Vuelta. “Punterò ad una tappa e a supportare Enric e Miguel Angel per salire sul podio finale”, ha detto l'Embatido alla vigilia.

L'Italbici punterà su Giulio Ciccone, alla prima vera avventura da capitano alla Trek-Segafredo e chiamato ad un esame importantissimo, e sull'ultimo viaggio da pro di Fabio Aru, che ha annunciato la chiusura della carriera proprio al termine della Vuelta, che lo vide in rosso a Madrid nel 2015.

Hugh Carthy e Mikel Landa sembrano poter rappresentare il terzo incomodo tra Roglic e Bernal, ma attenzione anche ai vari Bardet, Vlasov, De la Cruz, le stesse alternative in casa Bahrain con Haig e Caruso.

Tutto ciò che verrà fuori da questa Vuelta sarà un bonus – ha detto Primoz Roglic – Non mi sono allenato moltissimo dopo le Olimpiadi (con l'oro a crono conquistato lo scorso 28 luglio, ndr), ma proveremo a fare ovviamente il massimo”. Il trionfatore del 2019 e del 2020 dovrà vedersela appunto con un Bernal che preferisce mantenere comunque un profilo basso. “Non ho avuto conseguenze sinora dopo aver contratto il Covid – ha spiegato il 24enne di Zipaquirà riferendosi alla positività emersa la settimana dopo il trionfo al Giro – Avremo comunque più opzioni e questo è molto importante per noi, vedremo in strada come si metteranno le cose”.

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