Ancora Williams al Britain, tris Kern Pharma con Berrade alla Vuelta dove crolla Landa. Van Aert, la stagione è finita

Foto di Redazione
Info foto

Spazio Ciclismo

Stradacalendario internazionale

Ancora Williams al Britain, tris Kern Pharma con Berrade alla Vuelta dove crolla Landa. Van Aert, la stagione è finita

Il britannico domina la corsa di casa, con Evenepoel e Alaphilippe che cedono nella 3^ tappa dove Magnier e un ottimo Zambanini completano il podio. Nel GT iberico, 18esima frazione e prima vittoria da pro per Urko Berrade, che in fuga anticipa Schmid, mentre Cattaneo perde una grande occasione per la decisione dell'ammiraglia di attendere Landa, che perde quasi 3 minuti e mezzo dagli altri big (con O'Connor sempre in maglia roja). La Visma annuncia: Van Aert tornerà solo nel 2025 dopo l'infortunio al ginocchio.

Stephen Williams sembra aver ipotecato il 20° Tour of Britain, corsa di categoria ProSeries che rappresenta l'appuntamento di casa per il 28enne in forza alla Israel-PremierTech, che ha gestito alla grande la terza tappa, delicatissima, con arrivo a Barnsley tra pioggia, mille strappi, ventagli (con attacco di Alaphilippe nella prima parte) una fuga pericolosa avviata da Tobias Foss e ripresa ad appena 5 km dalla conclusione.

Sul traguardo posto in lieve ascesa, ideale per le caratteristiche del britannico, alle spalle di Williams sono finiti Paul Magnier, che ha pagato il posizionamento arretrato a 500 metri dalla conclusione (non avendo il supporto di squadra del rivale) e al quale non è bastata una super rimonta per firmare il bis della prima frazione, con il transalpino che poi a 30 metri dalla linea si è toccato, mentre lo stava sorpassando, con Edoardo Zambanini che sull'asfalto viscido è stato bravissimo a rimanere in piedi, chiudendo poi buon terzo mentre Pidcock sarà solo sesto e di nuovo deluso, come d'altronde i due uomini di casa Soudal-Quick Step in classifica.

Parliamo infatti di Julian Alaphilippe e Remco Evenepoel, che si sono staccati negli ultimi 20 km sul grande forcing della Israel, che si trova al comando della generale con Williams che ha 16” di margine sul connazionale Oscar Onley (oggi quinto) della DSM-Firmenich e 41 sul compagno Blackmore e gli altri rivali.

Alla Vuelta Espana, la 18esima tappa con arrivo posto al Parque Natural de Izki vede di nuovo un fuggitivo di giornata alzare le braccia al cielo, ed è un nuovo clamoroso colpo per l'Equipo Kern Pharma: terzo hurrà per la Professional spagnola, dopo i due di Pablo Castrillo, con il 26enne Urko Berrade che firma la sua prima da pro nel grande giro di casa, anticipando di pochi secondi, dopo aver attaccato sull'ultimo strappo ai -6 km, la volata di Mauro Schmid (Jayco-Alula), di nuovo con un risultato top di tappa regolando Pau Miquel (della stessa Kern Pharma), che verrà però declassato dal 3° al 9° posto, lasciando così a Max Poole (DSM-Firmenich) il podio di giornata davanti a Vlasov e Lazkano.

La fuga, comprendente 42 uomini tra cui gli azzurri Garofoli e Baroncini, costretti ad accontentarsi della top 20 e ben lontani dalla dozzina che si sono giocati il successo, ha visto Marc Soler conquistare la maglia a pois vincendo soprattutto il GPM di 1^ categoria sul Puerto de Herrera a 45 km dalla conclusione, proprio dove in gruppo si è scatenata la bagarre, seppur a 10 minuti dai fuggitivi.

L'EF-EasyPost di Richard Carapaz, infatti, ha acceso la miccia con l'ecuadoregno che ha attaccato cogliendo la difficoltà di Mikel Landa, che finirà alla deriva e per il quale la T-Rex fermerà troppo tardi i compagni Pedersen e Vansevenant, prima di decidere di stoppare i sogni di Mattia Cattaneo, in piena corsa per la tappa (era nei 13 là davanti con ampio margine) e clamorosamente fatto “accostare” a bordo strada dalla sua ammiraglia per aspettare il suo capitano lontano la bellezza di 10 minuti, al massimo per fargli risparmiare altri 25-30 secondi di ritardo. Un'autentica follia, a maggior ragione considerato che il team belga non ha ancora vinto tappe in questa Vuelta, per non parlare poi del mancato rispetto di un gregario affidabile da anni qual è il lombardo.

Il gruppo maglia roja terminerà a 6'40” dal vincitore, il plotoncino di Landa 3'20” più tardi, con il basco rotolato dal 5° al 10° posto di una classifica che vede sempre Ben O'Connor leader con 5” su Roglic, 1'25” su Mas e 1'46” su Carapaz, prima degli ultimi due arrivi in salita al Moncalvillo e sul Picon Blanco, con la cronometro di domenica, 24,6 km a Madrid, che chiuderà i giochi.

In questo giovedì è arrivata, purtroppo, anche la notizia della chiusura anticipata di stagione per Wout Van Aert. Caduto nel corso della tappa di martedì terminata a Lagos de Covadonga, il campione belga è tornato in patria e, ricoverato a Herentals sta ricevendo cure in particolare al ginocchio destro per evitare ogni tipo di rischio legato ad infezioni, vista la profonda ferita all'articolazione.

La Visma Lease a Bike ha ufficializzato quindi che WVA tornerà solo nel 2025, rinunciando alla convocazione per Europei e Mondiali, troppo vicini per pensare ad un recupero. I rischi sarebbero davvero alti: “Van Aert è attualmente in ospedale in Belgio dove riceverà degli antibiotici via endovenosa per minimizzare i rischi di infezione – ha precisato la nota della squadra olandese – Poi si prenderà una pausa in modo da riprendersi pienamente prima di iniziare tranquillamente a guardare alla prossima stagione”.

E il 2024 maledetto di Wout termina così, con un'altra enorme amarezza.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
10
Consensi sui social

Più letti in Road bike

Ecco i percorsi dei Tour 2025: Hautacam, Ventoux, Loze e La Plagne per Pogacar e soci, Madeleine decisiva per le donne

Ecco i percorsi dei Tour 2025: Hautacam, Ventoux, Loze e La Plagne per Pogacar e soci, Madeleine decisiva per le donne

Svelati a Parigi (che torna ad ospitare l'arrivo della Grande Boucle) i tracciati delle prossime corse alla maglia gialla: la corsa femminile, giunta alla quarta edizione nel nuovo format, proporrà nove tappe e il gran finale tutto sulle Alpi, mentre il 112° Tour de France maschile vedrà tanta quota con arrivi in salita durissimi e 44 km a cronometro, con la scalata a Peyragudes che sarà contro il tempo.