Aru torna a parlare: "Fabio c'è ancora, nei prossimi giorni deciderò con quale team ripartire"

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Stradail campione da ritrovare

Aru torna a parlare: "Fabio c'è ancora, nei prossimi giorni deciderò con quale team ripartire"

Il sardo, reduce dal ritiro al Tour e dalla conclusione dell'avventura con la UAE, si è raccontato a Lello Ferrara per la prima volta dopo settimane. Il ritorno all'Astana non è da escludere.

Fabio Aru c'è e ha voglia di ripartire. L'ha confermato il vincitore della Vuelta 2015, tornato a parlare dopo tanto tempo, praticamente da quel ritiro dello scorso 6 settembre al Tour de France che ha scatenato la rabbia di Giuseppe Saronni e, di fatto, chiuso il rapporto triennale con la UAE, visto che il 30enne di Villacidro non ha più corso in questo 2020.

Aru si è isolato e non ha più rilasciato interviste, sino alla serata di ieri quando si è concesso nella diretta instagram dell'ex pro Raffaele Ferrara, che già aveva ospitato nel suo “Lello&Friends” il campione sardo che sta cercando di ritrovarsi dopo tre stagioni difficilissime. Si è parlato un po' di tutto, senza che Fabio abbia svelato il suo futuro in ottica 2021, ma con l'ipotesi ritiro scacciata immediatamente e qualche proposta interessante sul tavolo per ripartire, compresa l'ipotesi dell'Astana dove ha ottenuto, con Beppe Martinelli al timone, i suoi più bei risultati dal 2013 al 2017. “Ho ricevuto tanti messaggi ai quali non ho risposto, avevo bisogno di staccare e sono stato per un mese in Sardegna, pensando alla famiglia – ha spiegato Aru – Penso sia comprensibile, dopo il periodo vissuto e le tante critiche ricevute, senza neppure sapere cosa fosse successo veramente. Critiche da persone vicine che possono farti male, ma questa è la vita e io non posso certo parlare male della UAE”.

Allo scalatore sardo non è piaciuto il fatto che “non si sia mai parlato dei miei problemi fisici, nel momento in cui giustamente ho subito critiche per il mio rendimento. Problemi che ho scoperto io dopo oltre un anno di sofferenze, con la successiva operazione (nella primavera 2019, ndr) e un rientro per nulla semplice. Poi in questo 2020 avevo cominciato bene in Colombia, il lockdown ha fermato la stagione ed è stato un momento difficilissimo per tutti. Ho commesso sicuramente degli errori, ma non solo il sottoscritto: ho imparato però che serve concentrarsi su ciò che ho sbagliato io per crescere”.

Quel giorno al Tour, con il ritiro avvenuto sulla prima salita del tappone pirenaico, dovendo recuperare già tanti minuti al gruppetto dei velocisti: “Non l'ho detto perchè non era il caso in quel momento, ma il giorno prima ho ricevuto una notizia (la morte del nonno) che mi ha scosso tantissimo. La squadra lo sapeva, ho sofferto in silenzio”.

E ora il futuro. “Mi prenderò ancora qualche giorno per decidere, si tratta di una scelta importante che va ponderata – ha raccontato Fabio in merito alla sua nuova squadra – Martinelli? E' un tecnico che mi ha dato tanto sotto ogni profilo, anche se ci siamo spesso scontrati. Ora posso solo dire che Fabio c'è e ha voglia di ripartire”.

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