Bernal, il sogno della rosa e una schiena da... gestire: "Sto bene, ma non voglio fare false promesse"

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Bernal, il sogno della rosa e una schiena da... gestire: "Sto bene, ma non voglio fare false promesse"

Il principale favorito del prossimo Giro d'Italia ha parlato in esclusiva alla Gazzetta dello Sport: "Zoncolan e Cortina le due tappe verità".

Si sono rincorse mille voci, sui guai fisici che già ne hanno condizionato la seconda parte di un 2020 già particolare di suo. Ora la certezza è che, nonostante il mal di schiena risulti un problema col quale dovrà convivere, Egan Bernal sabato sarà al via da Torino per il suo grande esordio al Giro d'Italia e che l'obiettivo è quello massimo, ovvero la maglia rosa a Milano.

Il capitano della Ineos Grenadiers, che avrà in Pavel Sivakov una gran alternativa per la generale, non gareggia dall'ultima Tirreno-Adriatico (16 marzo), ma ha confermato, nell'intervista concessa in esclusiva a “La Gazzetta dello Sport”, che la scelta di rimanere a lavorare in altura nella sua Colombia, per poi arrivare lo scorso 20 aprile in Europa e alternarsi tra Andorra e Montecarlo, è stata ben precisa e non frutto di allarmi legati a quella schiena che lo costrinse al ritiro dal Tour de France 2020.

Sono super emozionato per questo mio primo Giro – ha spiegato l'asso colombiano – E' una corsa che ho sempre amato e non vedo l'ora di prendervi parte. Sto bene, ho fatto un bel blocco di lavoro e con intensità. Il risultato dipenderà anche dalla mia condizione fisica, so che devo monitorare i problemi alla schiena, ma siamo fiduciosi e avrò attorno una grande squadra. Al tempo stesso, non mi piace fare false promesse”.

Le tappe chiave? Bernal ha le idee chiare: “E' un bel percorso, equilibrato e variegato. A mio parere, saranno l'arrivo sullo Zoncolan (sabato 22 maggio) e il tappone di Cortina (due giorni più tardi, con 5700 mt di dislivello e Fedaia, Pordoi e Giau in sequenza prima della picchiata finale) le giornate più importanti”.

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