Bernal, lampi di pura classe verso Sestola, ma anche Evenepoel c'è. "Non volevo saltare in aria"

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Bernal, lampi di pura classe verso Sestola, ma anche Evenepoel c'è. "Non volevo saltare in aria"

Nel finale della tappa sull'Appennino ecco l'attacco del colombiano, che guadagna 11 secondi sul belga e su Simon Yates. Primi segnali di battaglia in un Giro che promette spettacolo.

Lampi di pura classe, che certo non può sparire per un anno balordo causato dal mal di schiena. Egan Bernal, nel finale della tappa di Sestola, ha dimostrato a tutti quanti che, se non avrà problemi fisici come attualmente non sta accusando (già ieri, aveva parlato di una condizione ottimale e non ha tradito), rimane il favorito numero 1 di questo Giro d'Italia.

Un attacco per chiudere in un lampo su Mikel Landa e Giulio Ciccone, che si erano mossi in precedenza sull'erta di Colle Passerino, e guadagnare 11 secondi su alcuni dei diretti rivali per la lotta alla maglia rosa, in primis Simon Yates e Remco Evenepoel. Dopo quattro tappe, virtualmente è Aleksandr Vlasov il primo degli uomini da classifica, con 4 secondi su Evenepoel, 14 su Carthy, 15 su Bernal e 25 su Landa e Yates.

Interessanti per “leggere” il finale di corsa, le parole rilasciate a Sporza da parte dello stesso Evenepoel, che oggi ha sostanzialmente chiuso i discorsi relativi ai giochi di squadra: l'unico capitano della Deceuninck è il fenomeno belga. “L'ultima salita è stata dura e la pioggia non ha aiutato – ha detto Remco – Serviva uno sforzo breve ma intenso e io non facevo niente del genere da molto tempo. Penso di aver fatto bene; quando hanno attaccato, non volevo saltare per aria e sono andato al mio ritmo.

Ha funzionato perché ho perso solo pochi secondi. Come mi sento? E' chiaro che il mio corpo deve ancora abituarsi a questo modo di correre, ma in generale sono soddisfatto”.

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