Caleb Ewan si sblocca nel giorno del dramma di Landa: il Giro del basco finisce in ospedale

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Caleb Ewan si sblocca nel giorno del dramma di Landa: il Giro del basco finisce in ospedale

La quinta tappa è dell'australiano, che a Cattolica batte Nizzolo (ancora secondo) e Viviani. Fuori dai giochi il capitano della Bahrain-Victorious e Sivakov in un finale condizionato dalle cadute.

Doveva essere una giornata tranquilla, ma la prima tappa del Giro completamente pianeggiante, da Modena a Cattolica, ha rovinato invece il Giro di Mikel Landa e di altri possibili protagonisti come Joe Dombrowski e Pavel Sivakov, tutti caduti in un finale pericolosissimo nel cuore di Cattolica, dove a sfrecciare è stato Caleb Ewan (Lotto-Soudal), al quarto successo in carriera nella corsa rosa.

Il folletto australiano ha rimontato Giacomo Nizzolo (Qhubeka-Assos), nuovamente secondo come a Novara ma con la piccola consolazione della maglia ciclamino sulle spalle, mentre Elia Viviani (Cofidis) è di nuovo terzo e ora secondo nella graduatoria a punti dove ha perso terreno Tim Merlier, che si è toccato in un finale rovente con lo stesso Ewan.

Ai piedi del podio Sagan e Gaviria, hanno concluso al 6° e al 7° posto altri due italiani, Matteo Moschetti e Andrea Pasqualon, che hanno concluso davanti a Groenewegen, Belletti e Cimolai.

La notizia di giornata, purtroppo, è la caduta e il ritiro di Mikel Landa, il capitano della Bahrain-Victorious che già ieri aveva incendiato la corsa verso Sestola: a 4 km dalla conclusione, all'altezza di uno spartitraffico Joe Dombrowski, il secondo della generale, ha colpito un addetto alla segnaletica e tirato giù il basco, che ha avuto la peggio (probabile frattura della clavicola) e concluso il suo Giro in ambulanza. Lo stesso scalatore statunitense della UAE, vincitore ieri, ha perso una valanga di minuti alla pari di Pavel Sivakov, il co-capitano della Ineos Grenadiers che era caduto a 15 km dal traguardo.

Una frazione caratterizzata da una doppia azione con Androni-Sidermec e Bardiani-CSF-Faizané: subito dopo il via da Modena sono partiti infatti Filippo Tagliani e Umberto Marengo, raggiunti dal gruppo appena dopo lo sprint intermedio di Imola, a 105 km dalla conclusione. Poco meno di una quarantina di km più tardi, ecco provarci ancora gli alfieri delle due formazioni Professional italiane, in questo caso lo svizzero Simon Pellaud e Davide Gabburo, ripresi (assieme al francese Gougeard, che li aveva raggiunti ai -20 km) solo appena prima del tortuoso finale cittadino a Cattolica.

Alessandro De Marchi si è goduto il suo primo giorno in maglia rosa, mentre giovedì il friulano della Israel Start-Up Nation dovrà faticare certamente di più verso il primo arrivo in salita di questo Giro, ai 1090 metri d'altitudine di San Giacomo, appena sopra Ascoli Piceno.

Erta non durissima, con i suoi 17 km regolari al 6% di pendenza media, ma chissà che dopo Sestola non ci sia subito una nuova sfida tra gli uomini attesi per la vittoria finale.

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