Che spettacolo sugli sterrati senesi! Vince Schmid, ma Bernal è sempre più rosa e Remco cede

Il Giro d'Italia non avrà Colbrelli e Caruso al via nel 2022: sì di Landa e Carapaz, ma anche Pidcock
Stradagiro d'italia 2021

Che spettacolo sugli sterrati senesi! Vince Schmid, ma Bernal è sempre più rosa e Remco cede

Giro 2021, 11^ tappa: a Montalcino succede di tutto, con il belga che paga oltre 2 minuti dal colombiano scatenato, ora con 45 secondi di margine su Vlasov e oltre un minuto su Caruso. Paga caro anche Ciccone.

Una giornata che non ha deluso le attese, sugli sterrati senesi che hanno letteralmente incendiato questo Giro d'Italia.

Succede di tutto da Perugia a Montalcino, lungo i 160 km di una delle frazioni più attese di questa edizione della corsa rosa, specialmente per i 35 km di strade bianche negli ultimi 70 di corsa; la tappa si decide con una fuga partita poco dopo il km 0, con 11 uomini che arrivano ad avere quasi 15 minuti di vantaggio sul gruppo e si riducono sino al duello finale tra Mauro Schmid (Qhubeka-Assos) e Alessandro Covi (Team UAE).

Il 21enne svizzero (al primo hurrà da pro) parte lungo nello sprint finale e stronca letteralmente un altro giovanissimo qual è il varesino, che davvero ha sognato il primo trionfo dopo una grande tappa, che alla fine vedrà i belgi Vanhoucke e De Bondt concludere in 3^ e 4^ posizione, mentre gli altri due italiani presenti nell'azione di giornata, ovvero Enrico Battaglin e Francesco Gavazzi, pagano una caduta nell'ultimo tratto di sterrato e si devono accontentare rispettivamente della sesta e dell'ottava piazza.

Il Giro, però, esplode alle spalle dei fuggitivi: è la Ineos Grenadiers ad accendere la miccia ai -60 km sul primo tratto di Torrenieri, con Remco Evenepoel già in difficoltà e poi rientrato una prima volta grazie alla squadra. A Castelnuovo dell'Abate, però, la storia del Giro cambia con il belga che si stacca nel tratto in discesa del penultimo sterrato e salta anche a livello nervoso, pagando alla fine 2'08” da uno scatenato Egan Bernal.

La maglia rosa attacca in prima persona sul finale del Passo del Lume Spento, a 5 km dalla conclusione, stroncando tutti i rivali diretti per la generale: alla fine, il colombiano della Ineos Grenadiers (da applaudire le prove di Ganna e Moscon, fondamentali nel lavoro per il capitano) arriverà al traguardo con Emanuel Buchmann, che si era mosso in precedenza, a poco più di 3 minuti da Schmid e Covi, rifilando 23 secondi a Vlasov, 26 a Caruso, Yates e Foss, 32 a Carthy, ben 1'46” a Ciccone, seguito a pochi secondi da Soler, Nibali, Martinez e lo stesso Evenepoel, al traguardo con il compagno di squadra Almeida e Romain Bardet.

Saltano completamente Davide Formolo e Daniel Martin, ad oltre 9 minuti dal vincitore e ora fuori classifica, per una generale che, quando le grandi montagne devono ancora arrivare (e sabato c'è lo Zoncolan...), vede Bernal sempre più in rosa, con 45 secondi di margine su Vlasov, 1'12” su un Damiano Caruso che può sognare, 1'17” su Hugh Carthy e 1'22” sull'altro britannico, Simon Yates, con Buchmann sesto a 1'50” davanti a Evenepoel, che adesso deve recuperare 2'22” al leader e precede di 2 secondi Giulio Ciccone, ottavo con Nibali a sua volta 14esimo, ma ad oltre 4 minuti di distacco.

Giovedì altra tappa insidiosa, con tanta salita da Siena a Bagno di Romagna per oltre 200 km, anche se dopo i fuochi d'artificio di quest'oggi, ci aspettiamo qualcosina in meno...

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