Cipollini, un tornado sui social: "Massacrerò tutti coloro che hanno fatto male a me e Pantani"

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Cipollini, un tornado sui social: "Massacrerò tutti coloro che hanno fatto male a me e Pantani"

L'ex campione del mondo sta lavorando a tanti eventi dedicati ai bambini, ma vuole cambiare il ciclismo e non lesina bordate a federazione e organizzatori.

Un vero e proprio tornado, uscito quasi completamente dal suo mondo a carriera conclusa.

Ora, però, Mario Cipollini si sta aprendo a mille attività (oltre ad aver creato da anni la sua linea di biciclette di alta gamma) pensando soprattutto ai più giovani, come ha fatto nelle ultime settimane partecipando a vari eventi, dal padovano alla sua Toscana. L'ex sprinter lucchese, che ha superato una grossa problematica al cuore nei mesi scorsi, ieri ha viaggiato verso Cesenatico per incontrare il sindaco e dirigenti in modo da organizzare un appuntamento dedicato ai bambini e in omaggio a Marco Pantani, con il quale “Re Leone” ha sempre avuto un rapporto speciale.

Cipollini sta regalando quotidianamente contributi e pensieri a mezzo social e si è letteralmente scatenato nelle scorse ore, annunciando di voler “massacrare tutti coloro che hanno fatto male a me e Marco, che abbiamo mangiato tanta di quella m... Ho appena cominciato”.

Dopo non aver lesinato critiche alla federazione, ma anche allo stesso ct azzurro Davide Cassani, il campione del mondo di Zolder 2002 ha sottolineato ancora una volta quanto poco si faccia per i giovani: “Dobbiamo pensare ai bambini, vi porto l'esempio del mondo amatoriale e di chi lavora alla Maratona delle Dolomiti, che conosco molto bene. Penso che un evento di quel tipo, come tanti altri, debba diventare una fonte per trovare risorse da dedicare ai più giovani, sono loro il nostro futuro e i ragazzi devono essere protetti dalla FCI, che non può pensare solo ai propri interessi.

E invece, da questa Gran Fondo non arriva un euro da destinare al ciclismo giovanile; se io fossi il presidente federale, renderei subito la maratona non competitiva ed eviterei di fare gareggiare individui ben lontani dallo spirito del ciclismo. Dirette di 6 ore per un evento del genere, quando poi ti fanno vedere un paio di minuti le donne protagoniste alla Strade Bianche. Io non mi riconosco in tutto ciò e in questa federazione – ha concluso Cipollini – Deve cambiare qualcosa perchè siamo diventati il quarto mondo ciclistico, pur essendone la culla. Partiamo e facciamo qualcosa tutti assieme”.

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