Dal giallo all'iride: tutti pensano al Mondiale di Imola, da Alaphilippe a Van Aert e... Pogacar

Finito il Tour de France, in questo folle calendario imposto dalla pandemia e dalla necessità di recuperare quasi una stagione intera in tre mesi, già è tempo di pensare al grande appuntamento con il Mondiale su strada di Imola.

Da giovedì 24, con la cronometro femminile, si aprirà un'edizione iridata che sostituisce quella cancellata in Svizzera, seppur privata delle gare per junior e U23; il giorno successivo, venerdì 25, la crono maschile potrebbe rappresentare la carta migliore (assieme ad Elisa Longo Borghini nella prova su strada di sabato 26) per l'Italbici, visto che Filippo Ganna potrebbe puntare a regalarci il primo Mondiale dei pro in questa specialità, considerate le caratteristiche del tracciato attorno all'Autodromo Enzo e Dino Ferrari, velocissimo, e la condizione del colosso piemontese che ha dominato la prova contro il tempo dell'ultima Tirreno-Adriatico.

Domenica 27 la gara regina, con Vincenzo Nibali e Diego Ulissi che dovrebbero essere i fari di una nazionale, quella guidata da Davide Cassani, che certamente non partirà con i favori del pronostico, seppur con mille stimoli per l'appuntamento casalingo che arriva dopo il trionfo di Ballan a Varese 2008 (l'ultimo iridato azzurro) e la delusione per il 4° posto di Nibali a Firenze 2013.

I fari della corsa saranno Wout Van Aert e Julian Alaphilippe in primis, anche se i pericoli saranno parecchi e, tra questi, ci sarà certamente anche la maglia gialla uscente Tadej Pogacar. Il fenomenale sloveno, che proprio oggi ha compiuto 22 anni, ha confermato la propria presenza per la gara su strada (non correrà la crono di venerdì), che ben si adatta con gli strappi di Mazzolano e Cima Gallisterna alle sue caratteristiche di scalatore con un ottimo spunto veloce.