Damiano Caruso, un'altra impresa straordinaria: che assolo alla Vuelta, poi Roglic e Mas sul Velefique

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Damiano Caruso, un'altra impresa straordinaria: che assolo alla Vuelta, poi Roglic e Mas sul Velefique

Quasi 70 km di cavalcata per il ragusano, che si prende la nona tappa che vede la maglia rossa impressionare, con il solo spagnolo alla sua ruota. Bernal perde oltre un minuto dai diretti rivali, discreta la prova di Ciccone che arriva con il colombiano.

Quando mette la sua firma, lo fa sempre in maniera speciale.

Damiano Caruso sta vivendo un 2021 straordinario, piazzando la seconda zampata in un grande giro dopo quella, indimenticabile, sull'Alpe Motta che gli è valsa la piazza d'onore nella generale della corsa rosa.

Tecnicamente, un numero dello stesso livello quello odierno del ragusano in forza alla Bahrain-Victorious, in perfetta solitudine all'Alto de Velefique dopo quasi 70 km in solitaria, nella nona tappa di una Vuelta Espana che finalmente parla italiano.

La quarta vittoria della carriera, terza in 12 mesi (vinse il Circuito de Getxo nell'agosto 2020), vale al 33enne siciliano pure la maglia a pois blu di miglior scalatore, dopo aver staccato gli stessi Romain Bardet e Rafal Majka, con lui nella fuga di 11 uomini formatasi a 115 km dalla conclusione, sulla lunghissima ascesa all'Alto Collado Venta Lusia. A quel punto, Damiano non si è più guardato alle spalle, è arrivato ad accumulare oltre 5 minuti all'inizio dell'ascesa finale sul gruppo maglia rossa, per poi contenere il ritorno dei big.

Negli ultimi 10 km, infatti, si è scatenata la bagarre con Adam Yates ad accendere la miccia, ma un Primoz Roglic impressionante ha spento ogni ambizione altrui chiudendo ai -8 km e poi seguendo l'attacco di Enric Mas ai -4, con i primi due della generale che hanno guadagnato parecchio su tutti.

Lo sloveno della Jumbo-Visma ha concluso secondo, a 1'05” da Caruso, lo spagnolo del Team Movistar alla sua ruota, con Haig, Lopez e Yates 39 secondi più dietro, mentre ha ceduto nel finale Egan Bernal, alla fine 9° a 2'10” con Gino Mader e Giulio Ciccone. Buona la prova dell'abruzzese, quasi 4 minuti invece il ritardo di Fabio Aru (ora 14° in classifica, davanti proprio a Caruso) in compagnia di Aleksandr Vlasov, nella giornata nera di Mikel Landa uscito di classifica dopo essersi staccato già ai piedi del Velefique.

Alla vigilia del primo giorno di riposo previsto lunedì, la classifica generale vede solo Mas abbastanza vicino a Roglic (ma con lo svantaggio importante dell'ultima crono), distante 28 secondi dalla maglia rossa, con Lopez 3° a 1'21”, Haig 4° a 1'42” e di fatto nuovo capitano della Bahrain, mentre la Ineos piazza Bernal e Yates a 1'52” e 2'07”, distacchi già importanti per i due capitani dello squadrone britannico. E Giulio Ciccone è lì, 7° a 2'39” appena davanti a Kuss e Grossschartner, con l'austriaco sceso dal 2° al 9° posto.

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