Damiano Caruso, un gregario di lusso verso il paradiso: "Il podio ora è un obiettivo, Landa mi dà coraggio"

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Stradagiro d'italia 2021

Damiano Caruso, un gregario di lusso verso il paradiso: "Il podio ora è un obiettivo, Landa mi dà coraggio"

Giro 2021: il siciliano della Bahrain Victorious è splendido secondo a cinque tappe dalla conclusione. Le sue parole nel giorno di riposo.

Un gregario di lusso, uno dei 4-5 migliori al mondo per i capitani che lottano per la classifica nei grandi giri.

Poche volte ha avuto spazio, ma in questo Giro n° 104 la grande occasione è arrivata, anche se purtroppo in seguito allo sfortunatissimo episodio della caduta di Mikel Landa nella tappa di Cattolica. Già decimo al Tour de France 2020, pur lavorando proprio per il campione iberico, Damiano Caruso si sta giocando il suo primo podio in un grande giro, lui meraviglioso secondo, alle spalle solo dell'imprendibile Egan Bernal, quando è già cominciata l'ultima settimana e con quasi 2 minuti di margine per difendere almeno la top 3 (e Carthy, alle sue spalle, insegue comunque a 1'16”).

Il 33enne siciliano in forza alla Bahrain Victorious ha parlato quest'oggi nel corso del giorno di riposo, con la corsa rosa che ripartirà mercoledì da Canazei direzione Sega di Ala. Caruso non si è tirato indietro anche sulle polemiche relative al taglio di percorso di ieri: “Io credo che comunque lo spettacolo ci sia stato, abbiamo onorato la corsa e io mi sono allineato alla decisione della maggioranza. Credo non sia stata una tappa falsata, anzi”.

Ieri sul Giau, Damiano è stato staccato solo dal colombiano: “La EF ha preso in mano la corsa e, con Vlasov in difficoltà ad inizio salita (per un problema legato alla mantellina incastrata nel cambio), hanno accelerato e reso tutto ancora più duro. Io potevo solo gestirmi al meglio, quando ha attaccato Bernal ho subito deciso di salire con il mio passo. Per me non è una sorpresa assoluta ritrovarmi al secondo posto, visto che sapevo di stare bene e questo piazzamento non arriva dal nulla ma non avrei immaginato di essere qui. Ora ho la consapevolezza di poter conquistare il podio al Giro, ci credo eccome”.

Ci sono ancora tre arrivi in salita, ma il ragusano non li teme: “Non devo più inseguire, ma al massimo difendermi da qualche attacco e questo ti pone in una posizione di vantaggio. Se dovesse esserci qualcuno più forte di me, gli farò i complimenti. Ora serve recuperare nel giorno di riposo e anche dominare le emozioni che provo: da domani e fino a Milano non ci sarà più respiro”.

Caruso è tornato su un momento importante del Giro, svelando anche un particolare importante. “Per me la tappa più dura è stata quella delle strade bianche a Montalcino, sono riuscito ad uscirne indenne ed è stato fondamentale. Sento praticamente tutti i giorni Landa, mi scrive e mi dà coraggio. Siamo davvero una squadra bellissima e poi c'è la mia famiglia, con i bambini piccoli che iniziano a capire che il papà si trova al Giro per cercare di fare qualcosa di importante”.

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