Daniel Martin si prende Sega di Ala, ma dietro accade di tutto: Bernal in difficoltà, Yates risale

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Daniel Martin si prende Sega di Ala, ma dietro accade di tutto: Bernal in difficoltà, Yates risale

Giro 2021, 17esima tappa: sulla salita trentina la stoccata dell'irlandese che resiste al ritorno dei big, con il britannico che guadagna quasi un minuto sulla maglia rosa, per la prima volta in difficoltà e arrivato a ruota di Caruso. Crollano Vlasov, Carthy e Ciccone, caduta per Evenepoel e Nibali.

La prima vittoria nella corsa rosa di Daniel Martin, che grazie al sigillo odierno ha timbrato in carriera in ognuno dei grandi giri, ma soprattutto la prima giornata di crisi di Egan Bernal, che rimane saldamente in maglia rosa, lui padrone fino ad oggi di questo Giro 2021, ma ora può tremare pensando agli ultimi due arrivi in salita di venerdì e sabato, prima della crono conclusiva di domenica a Milano, anche se il margine sui principali rivali rimane molto ampio.

Succede davvero di tutto verso i 1246 metri di Sega di Ala, l'erta più dura di questa edizione 104 se pensiamo che gli ultimi 11,5 km al 9,8% di media hanno fatto danni, anche perchè si è partiti a tutta da Canazei con 50 km di battaglia per dare il via ad una fuga di 19 uomini, compreso lo stesso futuro vincitore di questa 17esima tappa, l'unico a resistere al ritorno dei big.

Al secondo posto, a soli 13 secondi dall'irlandese della Israel Start-Up Nation, ecco un rinato Joao Almeida (Deceuninck-Quick Step), che nel km conclusivo stacca di ben 17” colui che ha dato il via alla bagarre nel tratto più duro, a 4 km dalla conclusione quando le pendenze superavano il 15%. Parliamo di Simon Yates (BikeExchange), terzo di tappa e soprattutto capace di guadagnare su Damiano Caruso (Bahrain-Victorious), 5° al traguardo a 1'20” e preceduto da un ottimo Diego Ulissi (Team UAE), e lo stesso Bernal che cede di schianto a poco più di 3 km dal termine e viene salvato da uno splendido Daniel Felipe Martinez.

In fin dei conti, la maglia rosa rimane tale con 2'21” su Caruso (che gli recupera 3 secondi) e 3'23” su Yates, mentre rotolano ad oltre 6 minuti Aleksandr Vlasov (Astana) e Hugh Carthy (EF-Nippo), i delusi di giornata e ora lontanissimi dalla zona podio, con un piccolo margine su Romain Bardet che, però, a sua volta ha sofferto tanto. Podio svanito in maniera pressochè definitiva anche per Giulio Ciccone (Trek-Segafredo), oggi decisamente sfortunato con la caduta rimediata nella discesa dal Passo di San Valentino.

Lo scalatore abruzzese è arrivato al traguardo, dolorante soprattutto alla zona lombare, a quasi 8 minuti da Martin e ora si trova 10° ad oltre 11 minuti da Bernal, preceduto anche da Martinez (7°), Almeida (8°, altre due posizioni recuperate per il portoghese) e Foss, gran 9°.

Una caduta, quella avvenuta a poco meno di 30 km dalla conclusione, che ha coinvolto anche Vincenzo Nibali e Remco Evenepoel, che hanno tagliato il traguardo con un distacco enorme e problemi fisici (al polso fratturato per il siciliano, da valutare invece esattamente i danni per il giovane belga) che fanno pensare che giovedì, per i 228 km quasi completamente pianeggianti (ma occhio agli strappi nel finale) verso Stradella, potremmo anche non rivederli in gruppo. Saranno decisive le prossime ore.

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