Danilo Di Luca torna a parlare: "Aru, è un problema solo di testa. Nibali un fuoriclasse, ma non mi piace come corre"

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Stradal'intervista

Danilo Di Luca torna a parlare: "Aru, è un problema solo di testa. Nibali un fuoriclasse, ma non mi piace come corre"

La diretta instagram dell'ex pro Lello Ferrara ha coinvolto uno degli ex più discussi del nuovo millennio. "Il doping? Era normale nei miei anni, ora per fortuna non è più così".

Torna a parlare Danilo Di Luca, e lo fa in maniera netta come nel suo libro uscito nel 2016, “Bestie da vittoria”, in cui raccontò tutta la sua parabola da campione all'abisso del doping, sino alla squalifica a vita dopo il nuovo caso che emerse al Giro d'Italia del 2013.

L'ex corridore abruzzese, 44 anni, è stato l'ospite della puntata di lunedì sera del “Lello&Friends”, ovvero l'appuntamento creato su instagram dall'ex pro Raffaele Ferrara che, tra l'altro, è stato compagno di squadra del “Killer di Spoltore” alla LPR (2008). “La mia storia ormai la conoscete tutti, ma non ho timore a chiedere scusa soprattutto ai tifosi che non conoscono l'uomo e sono rimasti chiaramente delusi da quando successo – ha raccontato Di Luca relativamente alle sue vicende doping – I corridori non contavano nulla, purtroppo era normale fare parte di quel sistema. Ora fortunatamente non è più così, sono convinto che le cose siano cambiate e il doping, diciamo così, non è più di moda”.

Di Luca produce ora bici di altissimo livello, direttamente con un suo marchio (Di Luca Bike) e solo con materiali top di gamma. “Sono io stesso a testare le biciclette, che vendo soprattutto all'estero, ma la produzione è quasi interamente italiana, visto che collaboro con aziende di primissimo livello nei rispettivi campi”.

Il vincitore del Giro e della Liegi 2007 continua a seguire il ciclismo, “anche se guardo con grande attenzione solo il Giro d'Italia, che continuo a considerare la corsa più bella, e le grandi classiche”, e ha dato giudizi abbastanza chiari su alcuni attuali campioni del pedale. “Fabio Aru? E' vero, ha avuto anche problemi fisici, ma io credo si tratti più che altro di una questione mentale. Non ha avuto la persona giusta al fianco e sicuramente ha sbagliato squadra scegliendo la UAE. E' un grande corridore, io stesso lo giudicavo potenzialmente più forte di Nibali nel momento in cui è esploso”.

E a proposito di Vincenzo Nibali, “a 36 anni non puoi essere quello di prima, ma certo quello che ha vinto lui in Italia forse lo rivedremo tra 50 anni. Non viene considerato come meriterebbe? Può darsi, ma io credo che sia dovuto anche al suo modo di correre, personalmente a me non piace da quel punto di vista”.

Rivede in Julian Alaphilippe “un corridore simile al sottoscritto, per l'esplosività e anche le capacità in salita, potrebbe lottare per un grande giro con la maturazione”. Di Luca sente ancora qualche ex collega, come Riccardo Riccò, e ha avuto un pensiero anche su Marco Pantani. “Come nel caso di Maradona, ora se ne parla solo dopo la morte, ma in realtà Marco è stato lasciato solo quando contava”.

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