Decisione a sorpresa della Vini Zabù: il team rinuncia al Giro d'Italia dopo il caso De Bonis. "Lanciamo un messaggio"

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Stradagiro d'italia 2021

Decisione a sorpresa della Vini Zabù: il team rinuncia al Giro d'Italia dopo il caso De Bonis. "Lanciamo un messaggio"

Ancor prima della decisione attesa dalla commissione disciplinare UCI, la squadra toscana rinuncia alla wild card per la corsa rosa. Rientrano Androni o Arkéa?

Si erano già auto sospesi, in attesa della decisione UCI del prossimo 22 aprile riguardo ad una squalifica di squadra che sarebbe potuta arrivare sino a 45 giorni, per il caso di positività di Matteo De Bonis che faceva seguito a quello di Matteo Spreafico, relativo al Giro d'Italia 2020.

Ora ecco l'annuncio a sorpresa della Vini Zabù, che rinuncia alla prossima edizione della corsa rosa, alla quale avrebbe partecipato grazie alla wild card concessa da RCS Sport; una mossa che riporta in corsa per il 23esimo e ultimo posto per il via da Torino l'Androni-Sidermec di Gianni Savio e l'Arkéa-Samsic di capitan Nairo Quintana, anche se Mauro Vegni potrebbe anche decidere di rimanere con le “classiche” 22 squadre in corsa.

Ecco il comunitato emesso in mattinata dalla formazione toscana guidata da Angelo Citracca e Luca Scinto: “Il team e il main sponsor Vini Zabù hanno deciso di dare un messaggio importante al mondo del ciclismo, che sia di insegnamento per quegli atleti che ancora pensano di poter prendere scorciatoie barando. Il team ha, infatti, concordato con il proprio main sponsor di non partecipare al Giro d'Italia, nonostante abbia dimostrato agli organi competenti di aver adottato le più diligenti misure per combattere il doping.

L'investigazione interna ha confermato la totale estraneità degli atleti e di tutto il team a qualsiasi pratica scorretta. Il main sponsor ed il team hanno sensibilizzato l'atleta De Bonis della necessità che collaborare fattivamente con gli organi inquirenti, affinché questo episodio increscioso possa trasformarsi in un efficace strumento di lotta per debellare le organizzazioni che commerciano sostanze vietate. Dalla effettiva attività di collaborazione con gli organi inquirenti dell'atleta De Bonis, dipenderà la scelta di adire o meno le vie legali a risarcimento degli enormi danni subiti. Coloro che decidono di violare i principi dello sport etico con l'assunzione di sostanze proibite danneggiano non solo loro stessi, ma l'intera squadra di apparenza (i colleghi, i membri del personale, i dirigenti sportivi e gli sponsors).

La nostra decisione di non partecipare al Giro vuole sottolineare il pregiudizio che l'illecita condotta del singolo può arrecare all'intera squadra, con effetti devastanti per chi, invece, profonde il massimo impegno per consentire ai ciclisti di gareggiare. Un doveroso ringraziamento alla RCS Sport per la considerazione dimostrataci con l'invito al Giro d'Italia e per aver valutato positivamente il nostro progetto di team. La nostra rinuncia alla corsa più ambita dai ciclisti italiani è un gesto di amore verso il ciclismo. Lo sponsor, condividendo i principi istituzionali del team, garantisce l'attuazione dei contratti di sponsorizzazione per tutto l'anno in corso, affinché sia lo sport a vincere”.

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