E' il giorno del Mondiale dei Mondiali: nelle Fiandre una battaglia da sogno, l'Italia ci prova

Il Giro d'Italia non avrà Colbrelli e Caruso al via nel 2022: sì di Landa e Carapaz, ma anche Pidcock
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E' il giorno del Mondiale dei Mondiali: nelle Fiandre una battaglia da sogno, l'Italia ci prova

Alle 10.25 il via della gara regina: Van Aert il grande favorito per l'oro di Leuven (e salvare la spedizione belga), ma Van der Poel, i danesi, il campione in carica Alaphilippe e tanti altri tengono aperto il pronostico. Azzurri con Colbrelli e Trentin, ma non solo.

Il grande giorno è arrivato, al termine di un campionato del mondo che vede già tantissimo azzurro nel cielo di Leuven, dopo i titoli iridati di Ganna, Baroncini e della splendida Elisa Balsamo trionfatrice ieri.

La corsa dei pro, 268 km con partenza da Anversa, si preannuncia come una battaglia epocale per il ritorno dei Mondiali su strada nelle Fiandre: un milione di persone attese sul percorso, e attenzione perchè potrebbe pure arrivare un po' di pioggia a condire una gara che magari non sarà durissima sotto il profilo altimetrico, ma nasconde mille insidie.

Si comincia con un tratto in linea di 60 km, poi un giro e mezzo del circuito cittadino che ha caratterizzato anche tutte le altre prove su strada, prima di un giro sul “circuito delle Fiandre”, altri quattro di quello corto di Leuven, di nuovo uno “lungo” e infine i due giri e mezzo nell'anello classico, con i suoi 15,5 km e quattro strappi, tra cui quello di Wijnpers che, a poco più di 5 km dal termine, rappresenta un trampolino di lancio come ha dimostrato Filippo Baroncini tra gli U23. Nel circuito fiammingo (quasi 45 km), che si percorrerà appunto due volte, ci sono le difficoltà maggiori con Smeysberg e Moskesstraat su tutti, ma è chiaro che mancherà parecchio all'arrivo e le dinamiche tattiche saranno determinanti.

Il Belgio controllerà la corsa per portare Wout Van Aert ad uno sprint, più o meno a ranghi ristretti? Questo dice la logica, perchè il campione di Herentals è il favorito numero 1 e può vincere in ogni modo, ma dovrà gestire al meglio una situazione interna non semplice, con lo scalpitante Evenepoel e anche il padrone di casa Jasper Stuyven, nativo proprio di Leuven.

La Francia del campione in carica Julian Alaphilippe presenta una gran bella formazione: certo, l'asso di St. Amand Montrond avrebbe preferito un percorso più impegnativo ed è reduce da una stagione non super, ma anche lo scorso anno ad Imola si diceva così e poi...

Con lui attenzione a Laporte e Senechal, ruote veloci resistenti e capaci di creare un'alternativa importante. La Danimarca fa una gran paura a tutti quanti per le sue individualità e lo stato di forma di almeno tre corridori (ma ci sono anche l'ex iridato Mads Pedersen e il temibile Mikkel Honoré), ovvero Asgreen, Valgren e Cort Nielsen.

E gli azzurri? Non vinciamo un Mondiale da Ballan a Varese 2008, mai come quest'anno però la nazionale di Cassani, all'ultima ammiraglia dell'Italbici, presenta almeno due punte di primo livello per condizione e percorso. Sonny Colbrelli, neo campione europeo e nell'anno della vita, è il primo riferimento ma anche Matteo Trentin, argento nello Yorkshire 2019, è tagliato su misura per questo tracciato e può creare più alternative tattiche. E poi attenzione a Giacomo Nizzolo, perchè uno sprint di gruppo abbastanza corposo è tutt'altro che da escludere, e ad un jolly come Davide Ballerini che può inserirsi in tentativi di ogni tipo. In supporto, attaccando più da lontano, Moscon, Bagioli e Ulissi, poi c'è la grande esperienza di Alessandro De Marchi a completare l'ottovolante azzurro.

 

SPAURACCHIO MVDP

 

E Mathieu Van der Poel? Diciamoci la verità, in condizioni normali MVDP sarebbe favorito ancor più dell'eterno rivale Van Aert, perchè questo percorso con mille rilanci, non troppo duro in termini di dislivello, è davvero perfetto per il fuoriclasse neerlandese. L'avvicinamento però non è stato semplice per i noti problemi alla schiena e bisogna quindi andarci con cautela, ma saremmo sorpresi se oggi non fosse un grande protagonista della battaglia. In casa orange, alternative per uno sprint Danny Van Poppel (in gran forma) e Mike Teunissen.

C'è poi la Slovenia del trio Roglic-Pogacar-Mohoric: i trionfatori di Vuelta e Tour sono campioni nell'anima, ma non è certo questo il contesto tecnico per loro, molto più adatto invece ad una mina vagante come il due volte vincitore di tappa all'ultima Grande Boucle. La Gran Bretagna di Hayter e Pidcock? Tutt'altro che da sottovalutare, con il primo in condizione superba e il secondo che ha vinto su queste strade all'ultima Freccia del Brabante, battendo un certo Van Aert...

La Spagna di Aranburu e Garcia Cortina fa molta meno paura, un po' di più l'Australia di Matthews e Ewan, che possono adattarsi molto bene al circuito cittadino (ma ci sono dubbi sulla condizione del secondo, ritiratosi anche dal Giro di Lussemburgo). Kristoff e Sagan, fari di Norvegia e Slovacchia, sono gli uomini di esperienza che ai Mondiali sanno come si fa, ma devono ritrovare la brillantezza per essere competitivi su un percorso comunque adatto alle loro caratteristiche.

E poi ancora la Germania di ruote veloci come Ackermann e Degenkolb, certamente non in prima fila nel pronostico, la Colombia di Gaviria e Molano, la Svizzera di Hirschi e Kueng che dovranno trovare soluzioni più da lontano, così come un ex iridato come Michal Kwiatkowski.

Via alle ore 10.25, con diretta dal km 0 su Eurosport 1 (e sul Player) e Rai Sport.

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