E' il giorno dell'inferno del nord: una Roubaix sotto l'acqua per gli eroi delle pietre, via alle 11.00

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E' il giorno dell'inferno del nord: una Roubaix sotto l'acqua per gli eroi delle pietre, via alle 11.00

A due anni e mezzo dall'ultima edizione, torna la regina delle classiche con i suoi 257 km che saranno sferzati da pioggia e vento. Van Aert e Van der Poel i due riferimenti, ma può succedere di tutto. L'Italia spera in Trentin, Colbrelli e Ballerini.

Non si corre dall'11 aprile 2019, quando Philippe Gilbert piegò Nils Politt per andarsi a prendere un altro monumento della sua immensa carriera.

La pandemia e le decisioni delle prefetture locali l'hanno stoppata nelle due primavere successive, ma oggi è il giorno. Torna l'inferno del nord, torna la Parigi-Roubaix con la sua edizione 118 che si preannuncia speciale per mille motivi, anche per le condizioni meteo che saranno difficilissime, tra pioggia (la regina delle classiche non si corre sotto l'acqua dal 2002) e vento lungo i 29 settori di pavé (55 km totali) previsti da Compiegne al leggendario velodromo di Roubaix.

257 km di battaglia pura, con la Foresta di Arenberg snodo cruciale della corsa a 95 km dalla conclusione, ma oggi, al di là delle enormi difficoltà di tratti come Mons-en-Pevele (45 km all'arrivo) e Carrefour de l'Arbre, l'ultimo settore 5 stelle quando mancheranno poco più di 15 km al termine, può davvero accadere di tutto.

I due grandi favoriti, anche per le condizioni fangose che i corridori troveranno sul pavé, sono i due dominatori del ciclocross mondiale da anni: Wout Van Aert, ad un nuovo assalto alla Roubaix dopo quello sfortunato del 2019, e Mathieu Van der Poel che invece fa il suo esordio nella gara più attesa e si è detto entusiasta di poterla correre sotto l'acqua.

Attenzione, però, visto che uomini espertissimi come Gilbert, Stybar, Vanmarcke, Lampaert, gli stessi Van Avermaet (anche se non ha la condizione dei giorni belli) e uomini adatti come Stuyven, Asgreen, Kueng, Senechal, Politt (2° nel 2019), per non dimenticare il “vecchio” Peter Sagan, che conquistò la pietra più ambita nel 2018, e i medagliati mondiali Van Baarle e Valgren, saranno lì pronti a giocarsela.

E l'Italia? Punta su Matteo Trentin, mai particolarmente fortunato da queste parti, su un corridore che ama tantissimo la Roubaix come Davide Ballerini che, correndo nella corazzata Deceuninck, potrebbe anche avere un vantaggio tattico dalla situazione (ma dovrà aver recuperato al meglio la caduta al Mondiale), e sull'esordiente Sonny Colbrelli, al primo assaggio della Roubaix.

Via alle ore 11.00, con diretta tv dalle 10.55 su Eurosport 1 e i canali digital, mentre su Rai Sport si comincerà alle ore 13.00.

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