E' il giorno della "Classicissima di Primavera": Pogacar sfida Van Aert, Van der Poel c'è e Ganna...

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E' il giorno della "Classicissima di Primavera": Pogacar sfida Van Aert, Van der Poel c'è e Ganna...

Alle ore 9.50 il via dal Velodromo Vigorelli, per una Milano-Sanremo edizione n° 113 con tanti assenti, da Alaphilippe a Ewan, Colbrelli e Stuyven, ma anche campioni pronti a regalare spettacolo come lo sloveno che vuole la sua terza monumento.

Una Sanremo particolare, condizionata in maniera importante dai malanni di stagione di tantissimi corridori usciti malconci da Tirreno-Adriatico e Parigi-Nizza, tanto che i forfait sono stati molteplici e i nomi pesanti, tra febbre e bronchiti varie, che hanno dovuto alzare bandiera bianca sono quelli, tra gli altri, dell'iridato Julian Alaphilippe (vincitore nel 2019), del campione in carica Jasper Stuyven, di Caleb Ewan secondo nel 2018 e nel 2021, del campione d'Italia Sonny Colbrelli, ma anche di Bennett, Degenkolb, Ballerini, Trentin.

La notizia della vigilia è stata quella del rientro anticipato alle corse di Mathieu Van der Poel, di nuovo con un dorsale ad oltre cinque mesi da quella Roubaix conclusa al 3° posto: il fenomeno neerlandese dell'Alpecin-Fenix sarà uno spauracchio per molti, oggi lungo i 293 km da Milano a Sanremo, dal velodromo Vigorelli che ospiterà una partenza speciale (prevista alle ore 9.50), passando per il ritorno sul Passo del Turchino, sino ai tre Capi e alla risoluzione di tutto tra i 5,5 km della Cipressa e i 3,3 del Poggio, prima della picchiata sull'Aurelia e del leggendario arrivo in via Roma.

Edizione 113 della “Classicissima di Primavera” che ha due grandi favoriti, Tadej Pogacar e Wout Van Aert: lo sloveno del Team UAE Emirates potrebbe già attaccare sulla Cipressa, il belga della Jumbo-Visma può vincere in più modi, seguendo il diretto rivale o puntando su uno sprint a ranghi ristretti, anche se lo svolgimento del finale rimane un rebus per chiunque, d'altronde è questo il bello della Milano-Sanremo.

Oltre a Van der Poel, l'ex iridato Mads Pedersen (Trek-Segafredo), uscito in grande condizione dalla Parigi-Nizza, potrebbe risultare pericolosissimo come altri uomini veloci ma resistenti, pensiamo in primis a Kristoff e Matthews, già più volte a podio in Riviera (con il norvegese che vinse nel 2014).

E poi Tom Pidcock, in una Ineos Grenadiers a più punte con la carta Viviani per lo sprint, Michal Kwiatkowski e naturalmente Filippo Ganna, colpito anch'egli da febbre nei giorni scorsi ma che mira la Sanremo da mesi. Italbici che ha perso carte importanti alla vigilia, ma può sperare anche nello sprint di Giacomo Nizzolo, faro della Israel, su quello di Andrea Vendrame, Simone Consonni (co-capitano Cofidis con Bryan Coquard) e magari su qualche invenzione di Gianni Moscon (Astana) e Damiano Caruso (Bahrain).

Da Peter Sagan a Primoz Roglic, dalle ruote più veloci del gruppo come Jasper Philipsen e Fabio Jakobsen, seppur tra varie incognite legate a condizione e adattamento al percorso, di nomi per provare a ribaltare il pronostico ce ne sono come sempre molti. Anche se Van Aert e Pogacar, inutile nasconderlo, avranno gli occhi del mondo (e del gruppo) addosso.

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