Francesco Moser, 70 anni da mito: è il giorno di un compleanno speciale per il ciclismo italiano

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Francesco Moser, 70 anni da mito: è il giorno di un compleanno speciale per il ciclismo italiano

Nato il 19 giugno 1951 a Palù di Giovo, il fuoriclasse trentino ha vinto davvero di tutto, cambiando la storia nel 1984. E la rivalità con Saronni rimarrà qualcosa di unico...

Un mito del nostro ciclismo, un mito che compie 70 anni e festeggerà nel suo Trentino, tra i suoi vigneti, con gli amici di una vita.

Francesco Moser taglia un traguardo importante ed è giusto celebrarlo, lui che ha scritto alcune delle pagine più belle del pedale italiano e mondiale, capace di stravolgere la preparazione e innovarla a livelli mai visti prima in quel 1984 in cui firmò, nel giro di quattro giorni, due straordinari record dell'ora a Città del Messico (spostando l'asticella sino a 51,151 km/h, 12 anni dopo Eddy Merckx), per poi conquistare la sua prima Milano-Sanremo e, finalmente, anche quel Giro d'Italia inseguito per tanti anni.

Lo “sceriffo”, però, aveva già fatto la storia nelle grandi classiche, conquistando tre volte consecutivamente la Parigi-Roubaix, dal 1978 al 1980, dopo aver già portato a casa, a 26 anni, il titolo mondiale su strada a San Cristobal, in mezzo ai due argenti di Ostuni '76 e al Nurburgring nel 1978, con quell'amarissimo secondo posto dietro a Knetemann.

E poi i due Giri di Lombardia, la Freccia Vallone, la Gand-Wevelgem, con il solo Giro delle Fiandre sfiorato mentre al Tour de France, pur vestendo giovanissimo la maglia gialla, non ha avuto praticamente la possibilità di giocarsela visto che il focus di quegli anni, per tutto il movimento italiano, era concentrato sul Giro.

Il totale recita 279 vittorie (considerando anche i vari criterium), plurivincitore italiano di sempre, lui faro di una famiglia dedita al ciclismo; 12 fratelli con Aldo (scomparso lo scorso dicembre) capostipite di quei Moser che hanno segnato varie generazioni. La rivalità di Francesco con Beppe Saronni è stata semplicemente unica, caratterizzando tra fine anni '70 e la prima metà degli anni '80 un periodo meraviglioso anche e soprattutto grazie a quei due campioni.

Oggi, in abbinamento con L'Adige, uscirà tra l'altro una nuova biografia di Francesco Moser, scritta da una penna sopraffina come Beppe Conti. Imperdibile.

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