Gianni Moscon e le mille occasioni, dalla Strade Bianche alla Roubaix: "Un programma ideale"

Il Giro d'Italia non avrà Colbrelli e Caruso al via nel 2022: sì di Landa e Carapaz, ma anche Pidcock
Stradafocus azzurro

Gianni Moscon e le mille occasioni, dalla Strade Bianche alla Roubaix: "Un programma ideale"

Il trentino è stato raggiunto al Passo Pordoi, dove si sta allenando, da Stefano Rizzato di RaiSport. Gli obiettivi non mancano, puntando tutto sulle classiche.

Sarà il 2020 delle tante occasioni, non possiamo certo dire le ultime visto che, a 26 anni, Gianni Moscon è ancora nel pieno di un percorso ricco di ostacoli nella maturazione di un talento indiscusso del ciclismo italiano e mondiale.

Certo il trentino ora deve dimostrare di poter davvero portare a casa una grande classica come aveva già dimostrato di poter fare da giovanissimo, 5° alla Roubaix e 3° al Lombardia nella stessa stagione, il 2017 della sua esplosione. Dopo aver corso gli ultimi due Tour de France, Moscon quest'anno non disputerà alcun grande giro (originariamente avrebbe dovuto disputare la corsa rosa a maggio) al servizio dei capitani del Team Ineos, potendo ritagliarsi un ruolo di primo piano proprio nelle corse di un giorno, dove la corazzata britannica oggettivamente ha una schiera di elementi di alto livello decisamente inferiore rispetto ai GT.

E il programma stilato è davvero interessantissimo, dalle grandi classiche in Italia nelle prime due settimane di agosto, con Strade Bianche, Sanremo e Lombardia nell'ordine, sino al Mondiale di fine settembre e le corse del nord, in particolare Fiandre e Roubaix previste il 18 e 25 ottobre (ma anche la Liegi potrebbe vederlo grande protagonista).

Stefano Rizzato di RaiSport ha raggiunto il “trattore della Val di Non” al Passo Pordoi, dove ha cominciato un ritiro in altura determinante a poco più di un mese dal nuovo esordio in questo folle 2020.

Finalmente ci avviciniamo agli obiettivi stagionali, la Strade Bianche sarà il mio primo appuntamento e ora trovare la motivazione è più semplice - si è raccontato Moscon - Il mio programma? Sono molto contento di potermi concentrare sulle corse di un giorno, è l'ideale considerato che il team nei grandi giri è già coperto e io potrò giocarmi le mie carte nelle classiche”.

Dal 1° agosto sino al 25 ottobre con la sua amata Parigi-Roubaix, non sarà per nulla semplice gestire la condizione. “Sarà interessante, una stagione atipica che vedo comunque con positività, è chiaro che ci saranno molte incognite per tutti ed è difficile mirare una sola gara. L'ideale sarebbe essere al top tra fine settembre e ottobre e cogliere anche solo un grande risultato sarebbe un bel regalo”. Proprio il 27 settembre, andrà in scena un campionato del mondo che potrebbe nuovamente vedere grande protagonista Moscon, come accaduto a Bergen, Innsbruck e nell'ultimo evento iridato nello Yorkshire. “Con Davide Cassani c'è un rapporto importante, lui ha sempre creduto nelle mie capacità anche quando neppure io ne ero più convinto – confessa il trentino – Devo solo ringraziarlo e posso dire che questa nazionale, per il gruppo che è, potrà togliersi altre soddisfazioni. Il percorso di Martigny è duro, ma potrebbe essere adatto alle mie caratteristiche: la volontà è quella di farmi trovare pronto al 100%”.

In generale, si vede un Moscon consapevole di una maturazione passata anche da un 2019 molto difficile: “Ho capito tante cose da migliorare, soprattutto nella preparazione, e sto cercando di non ripetere gli stessi errori. Lo scorso anno è stato importante, ora tocca dimostrare di poter rendere al massimo sulla strada”.

42
Consensi sui social