Il prossimo 8 maggio via con la cronometro di Torino: il britannico, dominatore al Tour of the Alps, ha testato la durissima salita di Sega di Ala. Il colombiano rassicura sulle sue condizioni e si allena forte in altura. Sono loro due i candidati principali per il Giro 2021, ma da Landa a Nibali sino al rebus Evenepoel, facciamo le carte alla corsa rosa.
Giro d'Italia -11. Si avvicina l'appuntamento con l'edizione numero 104, in programma da Torino a Milano con le due cronometro che, l'8 e il 30 maggio, apriranno e chiuderanno una corsa rosa che vivrà però anche di tantissime montagna, dallo Zoncolan alla sfida dolomitica con il Giau prima della picchiata su Cortina, oltre al gran finale con le salite all'Alpe di Mera e all'Alpe Motta, tra Valsesia e Valle Spluga.
A metà dell'ultima settimana di corsa, però, l'arrivo più importante potrebbe risultare quello trentino di Sega di Ala, erta durissima con gli ultimi 9 km oltre il 10% di pendenza media; proprio su questa ascesa inedita per il Giro, ma che si affrontò al Trentino edizione 2013 (con vittoria di Vincenzo Nibali), sono andati in ricognizione lo scorso week-end, al termine del Tour of the Alps, due degli uomini più attesi al via da Torino. Parliamo di Simon Yates, leader della BikeExchange che ha dominato la corsa euroregionale, e l'irlandese Daniel Martin (Israel-Start Up Nation), che al TotA è caduto sul più bello quando si stava giocando il podio finale.
Yates, già in rosa sino alla 19esima tappa nel Giro 2018, è certamente uno dei favoriti al trionfo di Milano, se non in assoluto quello principale considerate le incognite legate allo stato di salute di Egan Bernal. In realtà, negli ultimi giorni il campione colombiano, attesissimo all'esordio sulle strade italiane per cancellare un 2020 condizionato dai problemi alla schiena, ha lanciato segnali positivi arrivando in Europa e, dopo una visita posturale a Montecarlo, salendo in altura con alcuni compagni di squadra per il lavoro di rifinitura sulle strade di Andorra. Il vincitore del Tour 2019 scenderà lunedì 3 maggio, per poi affrontare l'avventura nella corsa alla maglia rosa affiancato da un vero e proprio squadrone; manca solo l'ufficialità, ma con Bernal ci saranno tre italiani, ovvero Filippo Ganna, Gianni Moscon e Salvatore Puccio, due connazionali come Ivan Ramiro Sosa e Daniel Felipe Martinez, l'iberico Jonathan Castroviejo e il russo Pavel Sivakov, di fatto l'alternativa per la classifica nel caso Egan dovesse avere problemi.
Altura che ha scelto anche Mikel Landa, probabilmente il terzo favorito per questo Giro 2021: dopo una discreta “Itzulia”, lo scalatore basco ha saltato il Tour of the Alps per preparare l'assalto alla maglia rosa con un allenamento specifico, lui che in casa Bahrain-Victorious sarà affiancato da due uomini di altissimo livello come Pello Bilbao, 2° al TotA dietro a Yates, e Damiano Caruso.
E poi chi inseriamo nel novero dei principali favoriti per la classifica generale? Per lo storico e la qualità di un corridore che, anche a 36 anni, può giocarsela ancora, indichiamo Vincenzo Nibali anche se la frattura al radio del braccio destro, rimediata in allenamento lo scorso 14 aprile, ha complicato non poco i piani del messinese. Il recupero sinora è stato buonissimo, ma le riserve non sono ancora state sciolte definitivamente sulla sua presenza al Giro, dove certamente ci saranno comunque Bauke Mollema e Giulio Ciccone, per un tridente di casa Trek-Segafredo che può pensare di contrastare i rivali più forti.
Attenzione ad uno dei giovani più interessanti del panorama internazionale, già vincitore del Giro Under 23 nel 2018: punta deciso al podio infatti Aleksandr Vlasov, faro dell'Astana-Premier Tech di Beppe Martinelli, 3° al Tour of the Alps e unico a reggere il ritmo di Simon Yates sull'ascesa di Boniprati nella penultima frazione, con il ricordo di quell'amarissimo ritiro al secondo giorno di corsa nell'edizione 2020 da cancellare.
Ecco poi la coppia del Team DSM, formata da Romain Bardet e Jai Hindley: il francese conosce bene il podio del Tour de France, ma è al primo assalto alla classifica del Giro e da almeno un paio d'anni non sembra più competitivo agli stessi livelli mostrati per anni alla Grande Boucle. L'australiano, invece, dovrà confermare il secondo posto ottenuto nell'anomala corsa rosa dello scorso ottobre: Hindley non ha cominciato bene la stagione, anzi, e non sarà per nulla semplice tornare sul podio a sette mesi da quel 2° posto con la maglia rosa persa solo nella crono finale di Milano a vantaggio di Geoghegan Hart, che non sarà della partita quest'anno.
E nella ventina di nomi candidabili per una classifica importante, oltre a Marc Soler (che guiderà la Movistar) e lo statunitense Brandon McNulty, sul quale punta la UAE (con Davide Formolo che dovrebbe mirare solo alle tappe), ce ne sono altri quattro decisamente interessanti. La Deceuninck-Quick Step, oltre a Fausto Masnada, già 9° lo scorso anno pur fungendo da gregario, proporrà il duo composto da Remco Evenepoel e Joao Almeida. Il fenomenale belga tornerà in corsa, a quasi 9 mesi dal dramma sfiorato al Lombardia dello scorso Ferragosto, per un esordio sulle tre settimane ricco di curiosità da parte di tutti, visto che Remco è davvero capace di qualsiasi cosa.
Il giovane portoghese è la garanzia di una classifica solida, dopo lo splendido 4° posto del 2020, ma in caso di un Evenepoel già pronto.
La Bora-Hansgrohe punterà le sue fiches su Emanuel Buchmann, 4° al Tour 2019 e sfortunatissimo nella scorsa stagione: il tedesco avrà al suo fianco scalatori di qualità come Grossschartner e Fabbro, mentre l'EF-Nippo crede nelle chances di podio di Hugh Carthy, terzo all'ultima Vuelta e “cavallo pazzo” che può accendere la corsa in qualsiasi momento. Bisognerà tenere d'occhio anche il britannico...
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