I nove italiani che hanno fatto la storia sui muri della Ronde: dalla tripletta di Magni sino a Bettiol

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I nove italiani che hanno fatto la storia sui muri della Ronde: dalla tripletta di Magni sino a Bettiol

Riviviamo i trionfi (11 in totale) dei nostri corridori al Giro delle Fiandre, che domenica vivrà la sua 105esima edizione. I capolavori di Argentin, Bugno e Bartoli, quella volata di Zandegù davanti a Merckx...

Storie di italiani sui muri delle Fiandre, dal 1913 per 104 edizioni della leggendaria “Ronde”.

Domenica, da Anversa a Oudenaarde, certo gli azzurri non partiranno con i favori del pronostico contro Van der Poel, Van Aert e tutti gli altri assi del pedale, ma non è certo lontano l'ultimo trionfo di un corridore di casa nostra nella classica più amata dai belgi. Prima di MVDP nel 2020, ecco che nell'aprile 2019 era stato Alberto Bettiol a firmare il colpo di una carriera, staccando tutti (Van der Poel e Van Aert compresi) sull'Oude Kwaremont, regalandosi 16 km in perfetta solitudine per quello che risulterà l'undicesimo trionfo di un italiano al Giro delle Fiandre.

Il primo risale al 1949 e fu l'antipasto di una tripletta leggendaria, quella firmata dal “Leone delle Fiandre”, Fiorenzo Magni. Il bis nel '50, il tris nel '51, poi bisognerà attendere 16 anni per la zampata di Dino Zandegù, che conquistò la sua vittoria più bella stroncando Foré in un arrivo a due, con Merckx e Gimondi (compagno di squadra del padovano alla Salvarani) terzo e quarto ad una ventina di secondi.

Ne passarono invece ben 23 di anni per brindare ancora su muri e pavé del Fiandre, con il sigillo in maglia tricolore di Moreno Argentin, che completa la sua collezione di classiche battendo il belga (futuro iridato in quel 1990) Rudy Dhaenens. Che brividi quelli regalati da Gianni Bugno nel 1994, con una volata a quattro eterna da parte del fuoriclasse monzese, che esulta troppo presto e solo al fotofinish può festeggiare davvero, visto che la ruota di Johan Museeuw arriva a millimetri da quella dell'alfiere della Polti.

Passano soli 24 mesi e sul Grammont va in scena lo show di Michele Bartoli, che stacca tutti sul muro iconico della Ronde e precede di quasi un minuto Fabio Baldato e le altre stelle di quel Fiandre 1996. Il 2001 è l'anno di Gianluca Bortolami, che regola un gruppo corposo bruciando Dekker e Zanette, mentre la doppietta italiana la firma nel 2002 Andrea Tafi, che a 35 anni si regala un'altra monumento dopo Lombardia e Roubaix, partendo a 4 km dalla conclusione per stroncare i padroni di casa Museeuw e Van Petegem.

Infine, prima del lungo digiuno interrotto da Bettiol, la volata a due tra Alessandro Ballan e Leif Hoste al Fiandre 2007: eccezionale l'azione del veneto sul Grammont, solo il belga regge e sembra beffarlo allo sprint, prima della rimonta del futuro iridato (a Varese 2008) negli ultimi 50 metri.

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