Il bacio di Bernal, sette anni dopo Quintana. Che festa colombiana a Milano: "Il Giro la corsa più bella"

Il Giro d'Italia non avrà Colbrelli e Caruso al via nel 2022: sì di Landa e Carapaz, ma anche Pidcock
Stradagiro d'italia 2021

Il bacio di Bernal, sette anni dopo Quintana. Che festa colombiana a Milano: "Il Giro la corsa più bella"

Le parole della maglia rosa, al secondo GT conquistato dopo il Tour 2019, e quelle di Caruso e Yates con lui sul podio all'ombra del Duomo.

A 24 anni si è preso anche il rosa, dopo il giallo del Tour 2019. E pare proprio che ad agosto, Egan Bernal possa andare all'assalto della Vuelta Espana, che disputerebbe per la prima volta in carriera esattamente come questo Giro d'Italia che, al primo colpo, l'ha visto portare via il bottino massimo, ovvero il Trofeo Senza Fine alzato oggi pomeriggio al cielo di Milano.

In Piazza Duomo il trionfo del ragazzo di Zipaquirà, festeggiato da centinaia di tifosi colombiani in estasi come quando celebrarono, nel 2014 a Trieste, il primo loro connazionale vincente al Giro, ovvero Nairo Quintana.

E' difficile da credere cosa mi stia succedendo – le prime parole di Bernal nell'intervista concessa a Stefano Rizzato di Rai Sport, una volta abbracciata e baciata la fidanazata Maria Fernanda subito dopo aver tagliato il traguardo della cronometro conclusiva – Ho appena vinto il Giro al quale volevo partecipare da tanto tempo. Solitamente sono calmo, ma oggi ho dentro mille emozioni perchè in questi due anni sono successe tante cose.

Ho superato i problemi fisici e ora sono solo felice, perchè questa maglia è speciale; il Giro è davvero la corsa più bella del mondo e vincere così mi lascia senza parole. Non posso dimenticare nulla di questa corsa, dagli sprint in pianura delle prime tappe per gli abbuoni ai tanti attacchi. Questo sono io e il ciclismo che mi piace, ho trovato la libertà di poter correre come piace a me”.

Ad un minuto e mezzo dal fuoriclasse colombiano, ecco la magia di Damiano Caruso, che a 33 anni si è regalato il primo podio in una corsa di tre settimane. Il bacio con la moglie Ornella, la festa con la famiglia in Piazza Duomo, un vero sogno per il siciliano trasformatosi da gregario di Landa a capitano. “Sono state le mie tre settimane, è incredibile provare questo dopo tante emozioni belle e brutte, un mix pazzesco – si è raccontato Damiano dopo la crono – Mi ritrovo qui, con un 2° posto al Giro, chi l'avrebbe mai pensato...

La crono? L'ho fatta a tutta perchè era giusto così, anche se non ho preso rischi nelle curve. Mi sono goduto poi l'ultimo km, bellissimo”. E il ct azzurro Davide Cassani ha subito chiarito: “Una maglia per Tokyo è già di Damiano, ma lo sa da qualche giorno ormai”.

Al terzo posto, con un sapore agrodolce visto che l'unico obiettivo per l'ennesimo assalto italiano era la maglia rosa finale, ecco Simon Yates. In realtà, il britannico sale comunque per la prima volta sul podio al Giro e per questo sorride. “Sono felice così perchè ho fatto il massimo e questo è il mio miglior risultato qui – le parole del capitano del Team BikeExchange – Ci sono stati alti e bassi (con un problema a livello muscolare che l'ha limitato nella prima parte di Giro, ndr) e alla fine due corridori sono stati superiori.

Mi godo questo podio, adoro davvero correre in Italia e tornerò”.

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