Il percorso del TDF2021: prime due tappe per cacciatori di classiche, crono al 5° giorno poi le Alpi

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Stradatour de france 2021

Il percorso del TDF2021: prime due tappe per cacciatori di classiche, crono al 5° giorno poi le Alpi

La Grande Boucle, al via sabato da Brest, ha deciso di tornare alla sua versione più tradizionale con soli 3 arrivi in salite e tante occasioni per i velocisti. I km contro il tempo tornano ad essere parecchi (58), ma non necessariamente rovineranno lo spettacolo. Anzi...

Un percorso... all'antica, almeno rispetto agli ultimi Tour de France in cui erano stati drasticamente ridotti i km a cronometro e l'organizzazione di Christian Prudhomme si era orientata verso tante tappe mosse, con molte meno possibilità per gli sprinter rispetto al passato.

La Grande Boucle edizione numero 108, invece, riproporrà davvero tante occasioni per le ruote veloci, considerato che al netto di fughe da lontano o possibilità di ventagli in un paio di giornate, sarebbero ben 8 le frazioni senza particolari difficoltà altimetriche. Le tappe per cacciatori puri da classiche solo 3, con arrivi su strappi da Van der Poel o Alaphilippe per intenderci, poi le classiche frazioni di media montagna (3), quelle di massima difficoltà (5), ma con soli 3 arrivi in salita, e infine le due cronometro individuali, praticamente pianeggianti per 58 km totali che apriranno un po' la corsa, visto che gli scalatori dovranno inseguire parecchi rivali già dopo soli cinque giorni di corsa.

Andiamo con ordine: via con il traguardo in ascesa di Landerneau sabato pomeriggio, rampa perfetta per uomini come MVDP, il campione del mondo, Sagan, lo stesso Van Aert e un Sonny Colbrelli in condizione stellare. Ancor più impegnativo il traguardo di domenica al Mur de Bretagne, ormai tradizionale al Tour con doppio passaggio e gli ultimi 2 km al 7% di media.

La prima attesa volata con lo scontro tra i vari Ewan, Demare, Merlier e compagnia, dovrebbe andare in scena lunedì verso Pontivy, seguita il giorno seguente dall'arrivo di Fougères.

Ecco poi alla quinta tappa i 27,3 km contro il tempo da Changé a Laval, con la giornata di Chateauroux (altro sprint) a precedere la frazione più lunga degli ultimi 21 Tour, ben 249 km da Vierzon a Le Creusot con strappo finale e ultimi 100 km decisamente mossi. Si arriverà poi al week-end delle Alpi, con la sequenza Romme-Colombière a precedere la picchiata su Le Grand Bornand per l'ottava tappa, seguita domenica 4 luglio dalla Montee de Tignes, primo traguardo in quota con i 21,5 km conclusivi decisamente morbidi (5,6% di media) e che non dovrebbero segnalare distacchi troppo ampi tra gli uomini di classifica.

E dopo il giorno di riposo e la decima tappa con fuga (o volata) da Albertville alla pianura di Valence, ecco il doppio Mont Ventoux da scalare nella Sorgues-Malaucène, con il gigante di Provenza affrontato per la seconda e ultima volta a 22 km dalla conclusione, dal suo versante più duro e classico prima della discesa che porta dritti al gong. Occhio al vento negli arrivi di Nimes e Carcassonne (12^-13^ tappa), altrimenti adatti ancora alle ruote veloci, e poi Pirenei con l'antipasto verso Quillan (tappa da fuga) e il tappone di Andorra-la-Vella, domenica 11 luglio, con il tetto del Tour ai 2408 mt del Port d'Envalira (salita però tutt'altro che impossibile) prima di affrontare il Beixalis a pochi km dalla conclusione.

Ultimo giorno di riposo, sempre di lunedì, seguito da una frazione che temiamo regalerà poco spettacolo a Saint Gaudens, visto che le salite (col Portet d'Aspet ultima difficoltà) sono lontane dall'arrivo, e poi dai due arrivi in salita decisivi, il più impegnativo mercoledì 14 luglio al Col du Portet (a quota 2200 mt, oltre 16 km all'8,7% di media e affrontato solo nel 2018 con la vittoria di Nairo Quintana) e 24 ore più tardi a Luz Ardiden, dopo aver scalato il Tourmalet.

Frazione interlocutoria, la 19esima da Mourenx a Libourne, poi la crono verità di Saint-Emilion, 30,8 km per decidere la maglia gialla finale prima della passerella di domenica 18 luglio a Parigi.

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