Il re di Québec City è sempre Matthews! Che tris nella classica canadese, piegato Girmay e beffa per Pogacar

Il re di Québec City è sempre Matthews! Che tris nella classica canadese, piegato Girmay e che beffa per Pogacar
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Il re di Québec City è sempre Matthews! Che tris nella classica canadese, piegato Girmay e beffa per Pogacar

Lo sloveno fa la corsa nel finale, la Lotto-Dstny lo "incastra" e ci pensa l'australiano a battere tutti con uno sprint regale. Buona top ten per Zambanini.

Un finale rocambolesco, con la corsa che si riapre all'interno dell'ultimo km e il re di Québec City che, per la terza volta (nessuno come lui) nella recente storia della prima delle due classiche canadesi del World Tour, è ancora Michael Matthews.

Letteralmente imperiale lo sprint, lungo oltre 250 metri, del corridore australiano (2° alla Sanremo e 3° al Fiandre prima del declassamento alla Ronde in un 2024 che per lui era cominciato alla grande) in forza alla Jayco-Alula, capace di resistere con margine alla rimonta di Biniam Girmay, di nuovo sul podio del GP de Québec nel quale “Bling”, invece, ha concluso ben sette volte in top 3.

E' stata una corsa meno banale del previsto a partire dal controllo della fuga di giornata, lungo i 16 giri del circuito di poco più di 12 km con gli strappi in serie negli ultimi 4 km: Frank Van den Broek (DSM-Firmenich), già grande protagonista della prima tappa del Tour de France, e il giovanissimo statunitense Artem Shmidt (classe 2004 alla seconda corsa in maglia Ineos dopo Amburgo), sono presto rimasti da soli a resistere al gruppo, dai 6 inizialmente partiti all'attacco sin dal km 0, quindi ad oltre 200 dalla conclusione, ripresi ai -15 dopo aver avuto ancora oltre quasi 5 minuti quando mancavano appena 50 km all'arrivo.

La UAE Emirates di Tadej Pogacar ha fatto il forcing come da previsioni, poi ai -11 km è partito in pianura Matteo Jorgenson e il californiano della Visma Lease a Bike è stato agguantato sul primo degli strappi finali, a poco più di 3 km dalla linea quando Alaphilippe ha acceso la miccia, seguito da Van Gils, De Lie e Pogacar.

Il vincitore di Giro e Tour, al rientro in gara oltre un mese e mezzo dopo la conclusione della Grande Boucle, ha “sgasato” a duemila metri dalla linea, ma è rimasto “incastrato” dal marcamento della Lotto-Dstny, se pensiamo che tre uomini del team belga (De Lie incollato alla ruota dello sloveno, oltre a Van Gils e Berckmoes) sono rimasti con “Pogi”. Il 3 vs 1 non è bastato, anzi Berckmoes e Van Gils si sono spesi per il “Toro”, vincitore a Québec City nel 2023, ma alle loro spalle il gruppo si è pian piano avvicinato e ai -600 metri c'è stato l'aggancio, con De Lie che è sempre rimasto a ruota di Pogacar e i due che si sono fatti sorprendere nettamente dallo sprint lanciato lungo, alla loro destra, da Matthews.

Come detto, successo nitido dell'australiano su Girmay, con un sorprendente Rudy Molard (Groupama-FDJ) a completare il podio davanti a due “calabroni”, Benoot (4°, era a ruota di Matthews ma si è spento negli ultimi 100 mt) e il giovane Hagenes, con Mollema 6° su Pogacar, che si è dovuto accontentare della 7^ piazza (De Lie sarà 13°) davanti a Powless, Bilbao e un altro Bahrain, un Edoardo Zambanini che si conferma in gran condizione e porta a casa la top ten a livello WT, anche se la sensazione è che il trentino, migliore degli italiani con Rota e Bettiol appena dentro la top 20, avrebbe potuto fare anche meglio vista la sua posizione prima della volata.

Domenica il secondo appuntamento canadese, con il GP de Montréal che propone un circuito molto più duro (e sarà quello dei Mondiali 2026) e vedrà Pogacar, vincitore lì nel 2022, principale favorito.

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