Il ritiro amarissimo di Valverde e la diagnosi in serata: frattura della clavicola, ma il "Bala" continuerà

Un cuore spezzato, quello di tutti gli appassionati e delle persone che più gli stanno vicine, dall'intero staff della Movistar che l'ha consolato in mezzo alle strade, quando le lacrime di Alejandro Valverde hanno commosso tutto il mondo del ciclismo.

Un ritiro amarissimo quello dell'Embatido, che a 41 anni stava disputando una Vuelta Espana, la quindicesima della sua enorme carriera, davvero splendida con il 4° posto in classifica pur in supporto di Enric Mas e Miguel Angel Lopez, 2° e 3° in classifica; pronti ad attaccare il leader Primoz Roglic, proprio quando il “Bala” ieri, nella settima frazione che arrivava al Balcon de Alicante, si era mosso a 45 km dalla conclusione assieme a Carapaz e Yates per provare ad incendiare la corsa, una curva a destra scendendo da El Collao è stata fatale.

Caduta devastante, il tentativo di ripartire dopo minuti di dubbi, legati in particolare al dolore alla spalla destra; pochi km e Valverde è stato costretto al ritiro, per lui una rarità assoluta visto che l'ultima volta gli era accaduto al Tour 2017, quando nel prologo di Dusseldorf cadde e si ruppe la rotula del ginocchio, tornando l'anno successivo per vincere il tanto agognato campionato del mondo, e alla Vuelta addirittura dall'edizione 2002, corsa da esordiente con la Kelme. Nel tardo pomeriggio, i primi esami avevano escluso fratture, ma una TAC ha rivelato, come ha comunicato in serata il Team Movistar, proprio la frattura della clavicola destra.

Operazione prevista quest'oggi nella sua Murcia, poi il ritorno a casa e il tentativo di rientrare nel finale di stagione; sarà durissima per Europei (aveva deciso di esserci per la gara del 12 settembre a Trento) e Mondiali, più probabile per il Lombardia del 9 ottobre, ma quel che è certo Valverde non finirà in una maledetta curva a destra la sua carriera.

Aveva già annunciato di voler proseguire nel 2022, pochi dubbi che rivedremo il Bala in gruppo anche il prossimo anno per l'ultima grande recita.