Il sogno di Cassani si è avverato, da Imola '68 ad oggi. Il percorso? Sembra una Liegi...

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Il sogno di Cassani si è avverato, da Imola '68 ad oggi. Il percorso? Sembra una Liegi...

Le parole del ct azzurro dopo l'assegnazione dei campionati del mondo all'Emilia-Romagna. L'analisi del tracciato: Mazzolano e Cima Galisterna strappi secchi che fanno male, ma il finale sarà velocissimo sino all'Autodromo.

Sarà un campionato del mondo, quello che si correrà ad Imola il prossimo 27 settembre per la gara regina dei professionisti, abbastanza impegnativo ma... non come si prospettava quello di Aigle-Martigny.

Certo l'organizzazione ha fatto davvero il massimo per garantire un percorso che, per durezza e spettacolarità, si avvicinasse il più possibile a quello progettato in Svizzera: il dislivello totale, lungo i 259,2 km della corsa iridata maschile (le donne correranno lungo 144 km, ovvero 5 giri del circuito) che si snoderà per 9 giri complessivi da 28,8 km l'uno, attorno all'Autodromo Enzo e Dino Ferrari, arriva a 4950 metri. Durissimo, sì, ma la distribuzione dei tratti più duri è quella che aggiunge “peso” alla corsa ed è possibile intuire come si prospetti una corsa per scalatori, ma aperta anche a corridori completi come Wout Van Aert e Julian Alaphilippe, giusto per fare due nomi.

Il profilo si avvicina molto ad una Liegi-Bastogne-Liegi, almeno quella che dal 2019 si conclude in città con la Roche aux Faucons quale ultima difficoltà della “Doyenne”, lo scorso anno vinta in solitaria da Jakob Fuglsang.

Entrando nel dettaglio, dal circuito motoristico si esce per affrontare, dopo 6 km, la prima delle due salite previste: Mazzolano presenta 2,7 km al 6,1% di pendenza media, con il tratto iniziale molto duro (1 km al 9,6%), poi ecco altri 6 km di respiro prima di affrontare l'erta che deciderà il Mondiale, Cima Galisterna. Anche in questo caso, sono 2700 metri di salita con media al 6,4%, ma dopo un primo km molto semplice, nel “cuore” troviamo 1,4 km al 10,6% di media, per poi scollinare a 11,5 km dalla conclusione.

A quel punto si ritornerà verso l'Autodromo con un lungo falsopiano che tende a scendere, ma senza un vero tratto di discesa ripida; un po' come la Liegi, appunto. Vincenzo Nibali? Certo, è uno degli attesi protagonisti di casa Italia, così come un Davide Formolo che, proprio nella classica belga, ha sempre trovato il terreno ideale per esprimere le sue qualità nelle corse di un giorno.


IL RICORDO DI CASSANI


Davide Cassani ha pensato e disegnato il circuito imolese, lavorando a stretto contatto con il presidente regionale Stefano Bonaccini e chiaramente la federciclismo della quale è il responsabile tecnico di tutte le nazionali. Per il ct romagnolo, però, Imola rappresenta qualcosa di speciale se pensiamo che, a soli 7 anni, si innamorò del ciclismo vedendo proprio il campionato del mondo conquistato da Vittorio Adorni. “Era il 1 settembre 1968 quando mio babbo mi portò a vedere la magica impresa di Vittorio Adorni proprio sul circuito di Imola - le parole di Cassani - Quel giorno decisi che da grande avrei fatto il corridore e non ho più cambiato idea.

Sono passati 52 anni e quel sogno di bambino si è trasformato in una stupenda realtà. E la storia dopo tanti anni si rivela ancora una volta provvidenziale. Addirittura luciferina, nelle sue scelte. Quel circuito che diede il via ai miei sogni e ai miei desideri me lo ritrovo oggi nelle vesti, non più da piccolo ciclista sognatore, ma da CT della nazionale. Mio babbo non c'è più, è volato in cielo 8 anni fa. Di lavoro faceva il camionista ed il nome al CB (la radio dei camionisti) era “Davide Azzurro”. Quando alle 13 di oggi ho letto il comunicato dove c'era scritto che a Imola ci saranno i prossimi mondiali ho pensato a mio babbo. E mi sono emozionato”.

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