La denuncia di Cipollini e Iannelli: "Non si fa abbastanza per la sicurezza dei corridori"

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La denuncia di Cipollini e Iannelli: "Non si fa abbastanza per la sicurezza dei corridori"

Il campione del mondo 2002 e Carlo Iannelli, padre di Giovanni deceduto in corsa lo scorso ottobre, hanno dato vita ad una diretta social di grande impatto.

Si parla molto di sicurezza nel mondo del ciclismo in questi giorni, più per quanto accaduto nelle corse professionistiche, dalle tragedie sfiorate di Evenepoel e Jakobsen, al clamoroso incidente occorso a Schachmann nel finale del Lombardia.

Un tema delicatissimo anche per i ciclisti che su strada trovano pericoli ogni giorno, un tema che Mario Cipollini sta portando avanti da settimane con i suoi appuntamenti social, seguitissimi dagli appassionati; nella serata di giovedì, “Re Leone” ha invitato in diretta Carlo Iannelli, papà di Giovanni che, il 5 ottobre 2019, perse la vita cadendo in volata nella corsa di Molino dei Torti. Una vicenda drammatica, considerato che i rilievi effettuati su quel finale della corsa piemontese, hanno indicato chiaramente come non ci fossero le misure di sicurezza minime per una gara dilettantistica.

Giustizia per Giovanni e sicurezza per tutti”, è il grido di Carlo Iannelli da oltre 10 mesi; un uomo che chiede sia fatta luce in maniera chiara, “deluso dall'atteggiamento della Federazione, per una tragedia annunciata e non certo una fatalità”.

Entrando nel dettaglio, quel drammatico incidente avvenne a 144 mt dalla linea d'arrivo, senza che ci fossero materassi o altro materiale a proteggere gli spigoli vivi presenti in quella “S” finale, visto che le transenne ricoprivano solo gli ultimi 40 metri della corsa (da regolamento, il minimo per una gara regionale è di 100). Nonostante l'omologazione della corsa senza segnalazioni – continua Iannelli, avvocato civilista – sono stati avviati procedimenti da parte di tre procure e accertate due gravi irregolarità, dalla transennatura al rettilineo non adeguato ad una corsa. Giovanni è stato dimenticato”.

Dal supporto dello stesso Cipollini, che ha attaccato duramente RCS per la gestione del Lombardia, in particolare per la mancata messa in sicurezza di una discesa pericolosa come quella dalla Colma di Sormano, a quello di Vincenzo Nibali, Silvio Martinello e Gianni Bugno, la famiglia Iannelli ha tutta l'intenzione di andare sino in fondo a questa storia. Non solo per Giovanni, ma per amore del ciclismo e dei corridori che rischiano la pelle sulla strada.

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