La Jumbo-Visma domina la cronosquadre in casa, Gesink in maglia roja nell'apertura della Vuelta

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La Jumbo-Visma domina la cronosquadre in casa, Gesink in maglia roja nell'apertura della Vuelta

Roglic "concede" al compagno il simbolo del primato, bene la Ineos di Carapaz e la Quick-Step di Evenepoel, ma i distacchi sono ridotti anche per gli altri big. Squillo di Albanese al Limousin, dove Ulissi chiude secondo dietro ad Aranburu, mentre in Danimarca sprinta Philipsen.

Un trionfo in casa, in mezzo all'oceanica folla di Utrecht che ha accolto come meglio non avrebbe potuto la cronometro a squadre che ha aperto la 77esima Vuelta a Espana.

Tifosi orange che hanno visto trionfare i beniamini della Jumbo-Visma e finire in maglia roja di leader un neerlandese doc, gregario storico dei “calabroni”: Primoz Roglic, infatti, ha concluso volutamente alle spalle di Robert Gesink, che ha tagliato per primo il traguardo togliendosi una grande soddisfazione a 36 anni, in cima ad una prova strepitosa (ma non è certo una sorpresa, erano i favoriti netti della vigilia) da parte della compagine con il tri campione in carica della corsa.

La Jumbo-Visma, che ha chiuso a quasi 57 km/h di media lungo i 23,3 km del percorso quasi interamente cittadino, è stata trascinata anche e soprattutto da due colossi contro il tempo come Edoardo Affini e Rohan Dennis, battendo di 13 secondi una Ineos Grenadiers comunque molto solida.

Richard Carapaz, così, cede poco al diretto rivale ed è già davanti (di appena 1 secondo) a Remco Evenepoel che, con la sua Quick-Step Alpha Vinyl, si è dovuto accontentare della terza piazza di giornata.

Molto più distanziate le altre squadre, anche se oggettivamente grandi perdite non ci sono state per coloro che vogliono fare classifica: la BikeExchange di Simon Yates ha concluso quarta, a 31” dalla Jumbo-Visma, la UAE Emirates di Joao Almeida ha fatto peggio degli australiani di soli 2”, poi nel giro di altri 10-15 secondi ecco le varie Bora-Hansgrohe (con Hindley, Kelderman e Higuita), l'Astana di Nibali e Lopez, la Movistar di Valverde e Mas.

Ha ceduto invece parecchio l'EF-Easy Post, almeno rispetto alle attese, e l'Intermarché di Pozzovivo e Meintjes, quasi 1'20” dai vincitori. Sabato la seconda tappa, chance per i velocisti (vento permettendo) sul percorso completamente piatto da s'Hertogenbosch che ospiterà la partenza sino all'arrivo di nuovo a Utrecht.

 

TRA FRANCIA E DANIMARCA

 

Si è concluso oggi il Tour du Limousin, breve corsa a tappe francese che ha premiato Alex Aranburu e la Movistar, vincitori con lo spagnolo della classifica generale, precedendo di 10” Diego Ulissi, ieri vincitore di tappa, e di 18 Greg Van Avermaet (con Rota 5° e il campione italiano Zana 7°).

Anche l'ultima frazione, però, ha parlato azzurro con la splendida stoccata di Vincenzo Albanese sul traguardo in lieve ascesa di Limoges. Il campano in forza alla Eolo-Kometa si è inventato un attacco a poco più di 1500 metri dalla conclusione, resistendo al ritorno degli stessi Aranburu e Ulissi, 2° e 3° di tappa, per regalarsi il secondo successo da pro a 6 anni di distanza dal Trofeo Matteotti conquistato nel 2016.

Al Giro di Danimarca, invece, quarta e penultima frazione (sabato la conclusione a Vejle con un circuito insidioso che deciderà tutto per la classifica) con altro sprint atteso a Skive e primo sigillo di Jasper Philipsen. Questa volta, la Jumbo-Visma che aveva vinto già due volte con Olav Kooij, fa la volata per cercare l'abbuono con Christophe Laporte, a pari tempo nella generale con il leader Magnus Sheffield, ma vede il transalpino chiudere addirittura a ridosso della top ten, mentre lo stesso Kooij non riesce praticamente a sprintare. Philipsen batterà così agevolmente il connazionale Sasha Weemaes e il britannico Ethan Vernon.

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