La sofferenza di Bernal, "ma una giornata storta ci può stare". Yates si carica: "Con il sole brillo anch'io"

Il Giro d'Italia non avrà Colbrelli e Caruso al via nel 2022: sì di Landa e Carapaz, ma anche Pidcock
Stradagiro d'italia 2021

La sofferenza di Bernal, "ma una giornata storta ci può stare". Yates si carica: "Con il sole brillo anch'io"

La maglia rosa per la prima volta in difficoltà nel suo Giro dominato, ma il margine è sempre ampio. Daniel Martin a segno a Sega di Ala e in tutti i grandi giri: "La volevo davvero".

La giornata più difficile, l'unica in un Giro 2021 da padrone.

Scatta l'allarme rosa per Egan Bernal? Beh, a Sega di Ala il leader della corsa ha davvero sofferto tantissimo negli ultimi 3 km di una salita sulla quale ha lasciato quasi un minuto nei confronti di Simon Yates, salvato da un enorme Daniel Felipe Martinez per limitare i danni e mantenere comunque 2'21” su Damiano Caruso, che l'ha preceduto di soli 3 secondi sul traguardo, e lo stesso britannico del Team BikeExchange che si trova distante 3'23”.

Con le frazioni di venerdì all'Alpe di Mera e il tappone del giorno successivo con San Bernardino, Spluga e l'ascesa finale all'Alpe Motta, il terreno per attaccare il colombiano ci sarebbe ancora, se Egan dovesse confermare qualche difficoltà sul piano fisico. In realtà, nel post tappa ai microfoni Rai di Stefano Rizzato, il capitano della Ineos Grenadiers è parso abbastanza tranquillo. “Sono contento di non aver perso quasi nulla dal primo inseguitore in una giornata difficile – la sua analisi – La schiena o guai fisici? No, Yates è andato semplicemente molto forte, ha fatto una grande scalata finale e io ho provato ad inseguirlo, probabilmente sbagliando.

Su Caruso ho limitato i danni, grazie anche a Martinez che è stato bravissimo. Questo Giro finisce a Milano, l'ho sempre detto, e ogni giornata storta può essere decisiva in negativo. Bisogna saperle gestire”.

Simon Yates ha acceso la miccia ed è lui ora a trovarsi nella situazione che fu di Froome 3 anni fa, quando il connazionale ribaltò il Giro sul Finestre, mentre il classe '92 di Bury crollava. “Oggi è stata tappa dura sin dall'inizio, può capitare una giornata no a tutti come nel caso di Egan, l'abbiamo visto spesso in questo Giro. Ha ancora un bel vantaggio, ma io ci proverò sempre. Di certo quando il sole brilla, brillo anch'io...”, ha detto Simon in riferimento alle condizioni meteo finalmente buone, dopo aver sofferto tanto (lui in particolare) con pioggia e freddo.

Daniel Martin, invece, a Sega di Ala si è regalato il primo successo al Giro d'Italia: “La volevo davvero, sono riuscito ad entrare in fuga nonostante mi ritrovassi in classifica – ha spiegato l'esperto corridore irlandese – Il vantaggio è calato presto e non pensavo di poterlo tenere sulla salita finale, ma avevo visionato questo arrivo dopo il Tour of the Alps e mi era piaciuto.

E' stato un momento bellissimo alzare le braccia al Giro, davanti a questo gran pubblico. Ho pagato anch'io il freddo dei giorni scorsi, finalmente è uscito il sole e sono contentissimo per me e per la squadra, che è fantastica e mi ha sempre aiutato”.

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